India: Sotto interrogatorio i due marò italiani fermati in Kerala

 

 

 

 

Il governo italiano ha denunciato “atti unilaterali ” della polizia indiana nei confronti dei due maro’ fermati in seguito all’incidente che ha coinvolto la petroliera Enrica Lexie. Lo afferma un comunicato della Farnesina, che sottolinea come tra Roma e New Delhi non via sia una “posizione condivisa”. Il presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, e’ “informato costantemente” degli sviluppi della vicenda. 

I due maro’ italiani non sono stati arrestati dalla polizia indiana, ma vengono “interrogati al circolo ufficiali della polizia di Kochi e stanno deponendo, ribadendo la loro assoluta estraneita’ ai fatti. Non abbiamo ricevuto nessun atto formale d’arresto”, tiene a precisare una fonte qualificata della Marina militare italiana. E gli interrogatori, aggiunge, avvengono alla presenza del console italiano a Mumbai, Giampaolo Cutillo, insieme all’addetto navale dell’ambasciata. “Certo la situazione e’ fluida e in continua evoluzione, ma al momento nonbisogna di arresto, ma solo di interrogatorio”. L’imperativo sembra quello di non voler inasprire i rapporti. Alla Marina militare italiana tengono tuttavia a ricordare le incongruenze e le discordanze di versioni sul caso.

Innanzitutto sul numero di colpi sparati: 60 colpi secondo gli indiani, mentre i maro’ dicono invece di aver sparato 20 colpi. Non solo: il peschereccio che e’ stato fatto vedere in televisione non e’ quello riconosciuto dai militari italiani. E ancora: l’immagine mostrata e’ sempre la stessa, con il mezzo navale fotografato di prua, mai di fiancata e quindi non si riescono a vedere i colpi. “E’ mai possibile che, a 72 ore dall’evento, ancora non siamo riusciti a vedere il segno di un colpo? Questi elementi acuiscono le nostre perplessita’: per noi si tratta di due eventi diversi, verificatisi a orari e in luoghi differenti”. Come del resto testimoniato dal CCs, il Commercial Crime service, l’ente che sorveglia i crimini di pirateria, secondo il quale il 15 febbraio scorso nell’area ci furono due incidenti avvenuti in localita’ diverse. Adesso l’importante, fanno notare ancora alla Marina militare italiana, e’ l’azione diplomatica che tende a ribadire come la giurisdizione sul caso sia comunque italiana, perche’ dipende dallo Stato sotto la cui bandiera e’ la nave da cui sono partiti i colpi.

Fonte: www.affari.it

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