“…And the Oscar goes to the quality”. Agli Oscar trionfa la qualità
Agli Oscar 2011 trionfa la qualità. È questo il dato che emerge rispetto ad alcune edizioni precedenti, dove i blockbuster multimilionari stile Titanic e Lord of Rings avevano fatto incetta di statuette. Tendenza già messa in crisi a sorpresa l’anno scorso, quando il colossal 3D dei record Avatar non riusciva a portarsi a casa la statuetta di miglior film, sconfitto inaspettatamente dai marines artificieri protagonisti del piccolo The Hurt Locker.
Quest’anno, fin dall’inizio, i blockbuster candidati a miglior film erano più atipici e intelligenti: Toy Story 3D e Inception di Christoper Nolan. Il primo ha finito col trionfare come miglior film di animazione, mentre Inception, che ci auguriamo possa dare vita al filone del “film d’autore ad elevato budget”, ha dovuto accontentarsi di quattro Oscar “tecnici”, tra i quali spiccano miglior fotografia e migliori effetti speciali.
I due blockbuster sono stati tuttavia sconfitti da Il Discorso del Re di Tom Hooper, vero mattatore della serata con quattro Oscar pesanti: miglior film, regia, attore protagonista e sceneggiatura originale, con un premiato Colin Firth che interpreta alla grande la balbuzie di Re Giorgio V e fa rivivere i concitati giorni dell’ingresso del Regno Unito nella Seconda Guerra Mondiale. Un film che non si fa mancare niente, dalla ricostruzione storica ai costumi alle mastodontiche prove di recitazione di Geoffrey Rush ed Helena Bonham Carter.
Nell’affascinante sfida tra le pluripremiate attrici Nicole Kidman, Annete Bening e Natalie Portman, la spunta la performance sontuosa e tormentata della Portman, che vista la parte interpretata ne Il Cigno Nero, festeggerà senza dubbio col fidanzato Benjamin Millepied, ballerino classico e coreografo.
Meritato anche l’Oscar al miglior attore protagonista di The Fighter, Christian Bale, seguito dall’Academy fin dai tempi de L’Uomo senza Sonno e The Prestige, e di Melissa Leo per il medesimo film e il medesimo ruolo, ma al femminile.
Miglior film straniero è il danese In a Better World di Susan Bier, mentre il grande sconfitto della serata è ancora una volta David Fincher (Alien 3, Seven, Fight Club): col suo The Social Network vengono premiati i montatori, i compositori della colonna sonora, gli sceneggiatori e perfino l’uomo dell’anno Mark Zuckerberg, che sorride dalla copertina del Time. Tutti tranne lui insomma.
Anastasi Andrea