Alla Galleria torinese Febo & Dafne la personale di due artiste promettenti

Dai temi surreali a quelli più realistici che si possono apprezzare in poco tempo ma con dedizione
di Ernesto Bodini (giornalista e critico d’arte)
Sia pur lentamente stanno riprendendo le attività culturali, come ad esempio quelle dedicate alle esposizioni d’arte di galleristi. A Torino in via Vanchiglia 16, dal 6 luglio al 9 settembre è in corso la personale di due giovani pittrici, ma di buon talento: Carina Leal e Sofia Fresia, ambedue formatesi alla Accademia delle Belle Arti del capoluogo piemontese. L’esposizione, dal titolo “Rifugio mentale”, con pochi “pezzi” ciascuna, attira l’attenzione sia per il titolo stesso che per l’originalità tematica delle rispettive opere. Sofia Fresia, ad esempio, propone al fruitore alcune gigantografie prevalentemente ad olio su tela, in cui emergono scenari immaginari e autobiografici, ma anche sfondi surreali con particolare riferimento a “movimenti” sociali in era pandemica, ma anche altrettanto eloquenti le esperienze personali dove mare e montagna favoriscono la sua “imponente” predisposizione per queste discipline; il tutto sottolineato da marcate cromie accompagnate da delicate ombre e vaganti sfumature. Il tratto artistico di questa autrice non solo ha traccia accademica, ma trasmette un’indole forse innata che lascia un discreto spazio ad una evoluzione come richiamo al ben continuare. Altrettanto invitanti le opere di Carina Leal, un corpus di disegni (matita e carboncino) ma anche lavori ad olio su tela prevalentemente su carta (anche in miniatura), dai quali emergono soggetti naturalistici come pure figure umane di carattere familiare, che richiamano la sua infanzia, in un “gioco” di chiaro-scuri ed ombre talora evanescenti tal’ altra più marcate… Alcuni lavori sono realizzati in acrilico ma nulla cambia ai fini degli effetti compositivi e messaggiativi, anch’essi risultato di “completamento” accademico che ben si confà a garanzia di una promettente ascesa. Ecco che, in questa estate che si prospetta calda e luminosa, la doppia personale accompagna il fruitore, magari anche turista “di passaggio”, nell’approcciare la conoscenza di due artiste fresche di accademia, ma a mio modesto avviso già in grado di stimolare fantasie ed apprezzamento per l’Arte, più genuina e vera. Un’ultima osservazione. Perché una doppia personale con il titolo di richiamo “Rifugio mentale”? Forse con l’intenzione racchiudere, sia pur esponendo pubblicamente, tutto ciò che le autrici hanno inteso valorizzare ogni aspetto più “intimistico” del loro essere e del loro saper esprimere!