A Bagheria (Pa) è emergenza randagismo

Giorno dopo giorno la nostra città sembra una città abbandonata a se stessa, una novella Beirut, dove tra buche fortunatamente non lasciate da deflagrazioni di bombe, si aggirano squadre di randagi che cercano cibo tra i rifiuti che fanno da cornice ai marciapiedi.

Non è che sia quello di lasciar banchettare con la spazzatura, un nuovo metodo per liberarsi dei rifiuti e aiutare l’uomo a smaltirli?

Ebbene focalizziamo la nostra attenzione sui cani, li troviamo ovunque, da soli o in piccoli branchi, si aggirano per le nostre strade, come ennesimo emblema di una società dove qualcosa non funziona davvero.

Sono pervenute diverse segnalazioni da parte di diversi attivisti del nostro movimento preoccupati, come tanti cittadini della recrudescenza del randagismo. Come mai ci sono così tanti animali in giro? Chi dovrebbe occuparsene?

A Bagheria da anni opera l’Asva, una associazione che si occupa della prevenzione del randagismo utilizzando il metodo della sterilizzazione (esclusivamente femminile per motivi di costi meno elevati rispetto a quella maschile), dell’affidamento e ricorrendo in ultima ratio al ricovero di quegli animali che necessitano di cure sanitarie o che sono particolarmente aggressivi. Dotano inoltre di microchip i cani che ne fossero sprovvisti.

L’Asva opera con tenacia, pervicacia e amore nonostante lo stato di difficoltà economica in cui versa a causa dei ritardi con cui sono effettuati i rimborsi da parte dell’amministrazione comunale. Gli animali mangiano ogni giorno, vanno curati e nutriti, i volontari dell’associazione vanno avanti quindi sostenendo onerose spese, supportati anche grazie alla buona volontà e alla disponibilità di veterinari e privati cittadini che hanno a cuore le sorti delle bestiole.

Ci si pone anche altri interrogativi. Perché non si è riusciti a tutto oggi a identificare un luogo idoneo per il nuovo canile cui è destinato un finanziamento statale di ottantamila euro?

Alcuni ragazzi del nostro movimento si sono recati nei giorni scorsi presso la sede attuale del canile in contrada Marino I, dove hanno avuto libero accesso. Ecco cosa ci dice il coordinatore del movimento, Salvatore Ducato, dopo la visita effettuata: “Questa mattina al rifugio dell’Asva ho trovato cani meravigliosi, equilibrati, dolci e pieni di dignità e amore. Cani che non aspettano altro che di essere adottati. Come movimento, già dai prossimi giorni, promuoveremo una seria campagna di adozione e valuteremo proprio insieme ai responsabili dell’Asva quali iniziative realizzare per regalare ai nostri amici a quattro zampe una vita migliore.”.

Ci chiediamo, inoltre quali controlli siano effettuati sul nostro territorio dai vigili urbani, in quanto la maggioranza dei cani randagi abbandonati non risulta dotata di microchip. Si sospetta ragionevolmente quindi che si tratti di cani di “importazione” dai comuni del comprensorio, un odioso fenomeno che pare stia prendendo piede nel nostro territorio per cui è più facile rimettere un cane in libertà lontano dal proprio comune che ricoverarlo e curarlo come si deve in “casa propria”.

L’anno scorso si ventilava la possibilità che Bagheria divenisse uno dei comuni “gioielli di Italia” tra i requisiti figurava quello della capacità di ospitalità e accoglienza, bene se nel comitato di ricevimento rientrano anche i randagi, siamo a posto.

 

Adele Musso per Movimento Bagheria Bene Comune

Foto: www.palazzotenta39.it

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