Inquinamento acustico a Casteldaccia (Pa). Di chi sarà la colpa?

Sabato notte a Casteldaccia (Pa): musica a tutto volume che disturba la quiete di chi vive nel circondario della Statale 113.
Ci ha scritto un lettore che lamenta la situazione incresciosa di inquinamento acustico di cui sono vittime gli abitanti del posto.
“Adesso è l’1.20 qui a Casteldaccia ed è un sabato notte, la musica a tutto volume imperversa e non credo smetterà presto.-Ci racconta Giuseppe– La gente qui intorno è costretta a subire questo sopruso, quasi ogni sera nel periodo estivo e nessuno fa qualcosa per evitarlo. Abbiamo anche contattato la polizia che, però avendo a disposizione una sola auto non può intervenire. Altre volte, negli anni passati, però, anche se le forze dell’ordine sono intervenute dopo poco tutto è tornato come prima. Io abito a circa 300 metri di uno dei locali che fanno musica la sera e non oso immaginare cosa sentono quelli che abitano proprio accanto. Questo è il paese in cui siamo costretti a vivere, dove il più forte fa le regole e tutti gli altri subiscono in silenzio, ma fino a quando? Adesso è l’1,30 ed hanno abbassato il volume, avranno tempestato di telefonate carabinieri e polizia! Penso che finalmente potrò tentare di dormire anche se il rimbombo è sempre presente, ma sono sicuro che la prossima volta sarà uguale, forse sarà meglio restare a dormire a Palermo… Forse sarebbe ancora meglio fuggire da questo paese incivile…”
Un caso di inquinamento acustico vero e proprio, quello raccontatoci da Giuseppe, dove nel raggio di 1 km stazionano pub, lidi, pizzerie, bar e chi più ne ha più ne metta, che tra musica ad alto volume e schiamazzi notturni disturbano la quiete di chi vive nella zona (tra i quali abitanti di villette abusive ubicate a ridosso della spiaggia. Ma questa è un’altra storia).
Per avere un quadro della situazione abbiamo voluto intervistare la proprietaria del Lido Rihab, uno dei locali che viene indicato come “disturbatore di quiete”.
“Ci dispiace essere etichettati come disturbatori. –Dichiara la titolare del lido- Nel circondario non siamo i soli che fanno musica la sera. Noi ci limitiamo a fare musica il week-end con i dovuti accorgimenti del caso. Abbiamo, infatti, installato un limitatore di suoni, realizzato da un ingegnere per non superare i decibel consentiti. Anche la cabina del dj è stata allestita con una tettoia che trattiene il suono. Il nostro locale, inoltre è attorno ad una valle alberata che attutisce i forti suoni e rumori. La situazione di musica ad alto volume e schiamazzi notturni è un fattore globale di tutto il circondario. Non essendoci un parcheggio nella Statale 113, la gente è costretta a parcheggiare anche davanti i villini vicino la Statale, causando, così un movimento fino a tarda notte. Inoltre, ci tengo a specificare che anche i privati che organizzano feste nelle villette al mare e fanno anche più confusione dei locali autorizzati”.
Anche a voi è capitato di essere vittime di inquinamento acustico?
Raccontateci la vostra storia.
Giusy Chiello
Redattore Capo