RaccontOnWeb: “Lisetta” di Gigi Giussani

gianluigi giussani

Lisetta

 

Domani dovrò ricordarmi di fare la spesa. Pensa.

Mentre attacca con una calamita a forma di gatto un bigliettino promemoria sul frigorifero della cucina.

Lisetta è una donna sola. Mai stata fidanzata né tantomeno sposata.

Vive in un appartamentino angusto, quasi fatiscente, che condivide con un pappagallino

invecchiato male, che ormai, sempre più di rado, ciangotta ad alta voce la frase che le ha insegnato la padrona: “Non mollare”.

E’alta poco più di un metro e mezzo, pesa centodiciotto chili, ma lei, nonostante le complicanze derivanti da questo grosso problema, se ne infischia o, per meglio dire, non ci fa più caso.

In passato aveva provato tutte le alternative e cure possibili. Era persino ricorsa ad una guaritrice che, voci di popolo, dicevano fosse posseduta da forze arcane, capaci di miracolose performances, che su di lei, ahimè, non avevano ottenuto il risultato sperato se non quello di alleggerirla di almeno 800 euro, pagati per cinque pesanti sedute a base di ossa di coniglio tritate e sangue di pollo da consumarsi solo a stomaco pieno.

Da sempre Lisetta suona la chitarra, ed è incredibile con quanta grazia e velocità riesca a muovere le piccole, tozze dita sulle corde, creando meravigliose melodie che, purtroppo, il giorno dopo dimentica.

Sul diario, che fin da ragazzina tiene nascosto sotto al cuscino, scrive i propri pensieri e annota episodi di vita e piccole sensazioni provate durante la lunga, monotona giornata. Se poi qualcosa, un sorriso abbozzato di uno sconosciuto incrociato per strada o l’omaggio offerto dalla tal azienda per promuovere un prodotto sano e naturale, la colpisce emotivamente, disegna un cuoricino in fondo alla pagina, sulla sinistra.

Esce di casa presto la mattina, chiudendo sempre a chiave la porta e sprangando le finestre.

Il mese scorso hanno rubato dell’oro nella casa del vicino. Meglio stare tranquilli.

Imbocca il vialetto che immette sulla provinciale e cammina sul marciapiede con un’andatura buffa e ciondolante.

Con lo sguardo fissa la pavimentazione, tra l’altro asfaltata male, per evitare eventuali sorpresine lasciate dai cani e facendo attenzione alle biciclette che vanno sempre di fretta.

Chissà perché poi.

A casa, prepara il pranzo con mozzarella e pomodori che velocemente divora.

Beve il solito caffè bollente che le ustiona il palato e si pulisce la dentatura con uno stuzzicadenti che terrà in bocca per ore.

Lisetta, almeno una volta alla settimana, va al cinema per guardare l’ultimo film romantico appena uscito, ingoiando quintali di popcorn, lasciando la sala delusa per quei maledetti finali sdolcinati e strappalacrime che forse la prossima volta non andrà a vedere per dedicarsi agli horror. Già. Come no.

Quando la sera consuma distrattamente la cena a base di sedano e fagioli borlotti – i suoi preferiti -, accompagnati da un bicchiere di succo di frutta fresca, i suoi occhi si fanno prendere dalla malinconia e una lacrima fa capolino, tracciando una scia sulla guancia morbida e pacioccosa. Anche lei, come tutti, ha dei sogni nel cassetto che non vedranno mai la luce e una manciata di rimpianti chiusi in fondo al cuore.

“Non mollare”. Dice il pappagallino.

“Non mollare”. Ripete più forte.

“NON MOLLARE”.  Grida.

gianluigi giussani“Mi dispiace tesoro”. Esclama lei. “Ma adesso ne faccio una che ti soffoco”.

Lisetta ride, pensando di telefonare più tardi all’amica per sfogarsi un po’.

La notte arriva e lei ancora ride, ride, ride…

 

Gigi Giussani
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