Oggi proponiamo questa poesia di Bruno Guidotti che ci auguriamo sia per voi come una piccola gemma da incastonare nella vostra giornata per renderla più brillante e vera. Buona lettura!

Sé svejato er mattino,

‘n raggio de sole accarezza

la povera stanza.

Un vecchio comò, ‘n letto alla bbona,

du’  comodini che fanno ‘n po’ pena,

e ‘n tavolo c’aspetta sempre quarcosa.

Quindi noi due che semo ’n unica cosa.

Oggi Pinù, che der mio compleanno è la festa,

me vorrei toje de dosso, sto vestito logorato

dall’anni, e rimettemo quello der tempo passato,

quello dei giovani giorni, quello dell’anni più verdi,

e co te passeggiare per ore, tenennoce stretti pe’ mano,

senza sapé dove annà, felici sortanto de stacce vicini,

e parlare der tutto e der gnente, scherzare,

e rubbacce li sguardi e i sorrisi, e mannacce li baci.

Oggi da allora tanto tempo è passato,

lo scurtore ha scorpito colle rughe quei volti,

e un grande pittore ha colorato de bianco i capelli.

Io, in questo giorno che lentamente s’avvia verso

un quieto e rosseggiante  tramonto, vojo regalatte st’umile fiore,

che all’innamorati ha da sempre predetto l’amore,

che ho còrto ner verde de sto semprice prato,

dove ‘na sera lontana, siggillammo l’amore.

Il disegno in copertina è di Bruno Guuidotti

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