UN SUPER COMPUTER PER LA RICERCA E LA SOLUZIONE DI PROBLEMI

Ma non esiste sofisticata tecnologia che “aiuti” a migliorare le relazioni umane per una più civile e serena convivenza.

di Ernesto Bodini (giornalista scientifico e opinionista)

I mass media ci informano che è stato realizzato il super Computer (di nome “Leonardo”) al servizio della Ricerca, il quarto più potente al mondo, inaugurato nei giorni scorsi a Bologna. Una realizzazione a dir poco avveniristica in grado di risolvere complessi problemi di varia natura e, data la mia incompetenza in materia, non entro certamente nel merito, pur immaginando quali notevoli contributi potrà apportare alla collettività. Fin qui nulla da eccepire, ma estendendo ulteriori considerazioni mi viene da dire che mentre si fanno progressi dal punto di vista scientifico-tecnologico, per quanto riguarda i comportamenti umani con tutte le relative implicazioni non si sono fatti significativi progressi… del resto il nostro cervello lo si potrebbe equiparare ad un “computer” con la differenza che è più evoluto e inimitabile dalla scienza. Mentre, ad esempio, si continua a varcare i confini dello spazio sempre più in poco tempo, e a predire in parte le evoluzioni atmosferiche, a costruire panfili dalle immense dimensioni come pure bolidi da sogno e dai costi esorbitanti, quelli relativi alle relazioni umane, per quanto complesse, pare essere invalicabili forse perché rientranti tra i misteri ancestrali dell’esistenza, ed è già qualcosa se le neuroscienze (psicologiche e psichiatriche) hanno chiarito in taluni casi come prevenire e controllare anche reazioni inconsulte e irrazionali dell’Essere. In nostri dotti antenati (ricercatori, filosofi, filantropi), che hanno vissuto in epoche ben lontane dall’immaginare i progressi tecnologici di quest’ultimo secolo, hanno però dedicato i loro studi e le loro ricerche orientate alla filosofia e quindi al pensiero umano, ossia alla ricerca di quel sapere per capire quanto più possibile come concepire la natura e la vita umana in tutti i suoi aspetti. Di questi autori si potrebbero citare nomi e “valide” e profondissime considerazioni, ma mi rendo conto che se dovessi darne inizio non basterebbero le pagine per un articolo. Tuttavia non per questo intendo chiudere qui l’argomento. Infatti, mi preme richiamare l’attenzione, sia pur nella mia pochezza conoscitiva, sui limiti dell’Uomo il quale è molto più orientato ad inventare e a produrre ciò che porta al consumo e al benessere (materiale), piuttosto che al benessere interiore e relazionale tra i popoli. Si prenda ad esempio la corsa e al potenziamento degli armamenti, di cui si onorano molte  Nazioni, gareggiando su chi più produce in quantiutà e potenza dei mezzi, quali atti distruttivi con la reciproca “scusa” dell’autodifesa, e ciò significa che un Paese è prevenuto rispetto ad un altro… e spesso in assenza di dialogo. Oggi, più che mai, per onorare il progresso si cerca di realizzare il meglio e di essere sempre più competitivi, e ciò lo vediamo anche nelle attività sportive: migliori sono le performance e i risultati conseguiti e maggiori sono i valori e le considerazioni di scambio reciproco… Ma i progressi della tecnologia, per quanto di estrema utilità in molti campi, stanno allontanando sempre più le persone: con l’avvento di internet e della telefonia mobile si dialoga concretamente e utilmente sempre meno, e soprattutto in malo modo, ossia si predilige un sms al dialogo “de visu”, anche se le parti sono presenti a brevi distanze. Ed è così che deve continuare ad evolversi il genere umano? Preciso che non nego le utilità-comodità offerte da determinati sviluppi tecnologici (di cui peraltro anch’io sono in minima parte fruitore), che per il vero non sono pochi come mezzi di trasporto, televisione, radio, e i banali frigorifero, lavatrice e il ferro da stiro, etc., come pure il computer piuttosto che la storica macchina per scrivere, i potentissimi mezzi di illuminazione, etc.; ma nel contempo mi rode il fatto che per le relazioni umane sussiste (e per certi versi peggiora) l’incapacità di comprendersi, sia pur a parità lessicale e di onestà intellettuale.

A questo riguardo bisognerebbe ri-chiamare in causa il ruolo della Scuola come fonte di insegnamento, come pure la Famiglia, in quanto entrambi stanno perdendo a vista d’occhio le loro finalità ed ancor più la loro incisività. È pur vero che nel corso dei secoli molti esseri umani (studiosi e filantropi) si sono spesi, anche a prezzo della loro vita, per contribuire a migliorare l’esistenza umana dal punto di vista della comprensione e della convivenza, ma è altrettanto vero che il loro contributo ha riguardato un numero esiguo di “autori”, in considerazione dei limiti delle loro “potenzialità” sia pur consistenti per acume e approfondimento. Ora, chi è venuto meno ai propri doveri e alle proprie responsabilità nei confronti della collettività, mi si lasci dire che azzardando un minimo di previsione, la nostra specie dovrà aspettarsi un decadimento ulteriore e, cosa più grave, è che le ultimissime generazioni per la giovane età non se ne rendono conto; e ciò equivale ad ostacolare il loro diritto di appartenere a questo mondo con serenità e senza violazione alcuna. Ma un pensiero nostalgico e soprattutto doveroso, lo si deve avere proprio alle generazioni del passato che, a mio modesto avviso, non vanno “onorate” con ricorrenze pubbliche e la posa di corone ed emblemi vari, ma traendo insegnamento dai loro sacrifici e dai loro esempi di vita, tanto più che soprattutto dal secolo precedente, abbiamo tutte le potenzialità che loro non avevano, con la differenza che alla loro epoca non è stato il progresso a sopprimerli… ma la non conoscenza; mentre oggi con l’evoluzione, paradossalmente, si muore ancora a causa di un virus ma soprattutto per la cupidigia di molti esseri umani… senza freni inibitori. Del resto, come sosteneva il filosofo francese Francois de La Rochefoucauld (1613-1680): «Gli uomini non vivrebbero a lungo se non si ingannassero a vicenda».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *