Sanità, Anaao: contro ‘furto’ professione il dovere di agire, a partire da Regione Lazio

“In riferimento alla versione pubblicata del comunicato Anaao Assomed Lazio del 10 aprile 2025, desideriamo chiarirne i contenuti rispetto alle criticità della Sanità Laziale, ormai dopo vent’anni divenute strutturali. Il nostro intento è quello di evidenziare come il disagio nazionale viene percepito diffusamente anche tra i dirigenti medici e sanitari della nostra Regione e sostenere con forza il recente appello del nostro segretario nazionale Pierino Di Silverio, che simbolicamente ha parlato di ‘furto della professione medica’ che inevitabilmente coinvolge anche il Lazio. Tutto questo per sottolineare che, nonostante i numerosi provvedimenti adottati da questa Giunta, che il confronto politico sindacale ha consentito di calare nell’organizzazione del lavoro all’interno delle aziende, tanto resta ancora da fare nella nostra Regione per invertire la rotta di una inerzia amministrativa, ormai consolidata, che interferisce con le buone pratiche sanitarie e crea disagio nel lavoro. Soprattutto a risentirne sono i Pronti Soccorso, i ricoveri ospedalieri, i provvedimenti per la riorganizzazione del territorio e le liste d’attesa con ricaduta sull’applicazione del Contratto Nazionale, penalizzando fortemente la professione e i servizi ai cittadini. Siamo consapevoli che ci vuole tempo, ma è anche giusto che la voce della nostra Segreteria Regionale sia sinonimo di stimolo per una crescita attraverso proposte, e quando occorre, di civile dissenso. E per essere ascoltate, le nostre parole hanno bisogno di essere chiare, dirette, forse anche scomode, ma certamente oneste: lo dobbiamo ai colleghi, ai cittadini e anche alla nostra politica, e non soltanto a quella che governa se e quando l’opposizione si fa solo dopo i comunicati sindacali”.

Così in una nota Aldo Di Blasi segretario regionale Anaao Lazio e Umberto Anceschi componente Segreteria regionale Anaao Lazio.