Multimetri digitali: i principali ambiti d’applicazione dei modelli professionali

I multimetri sono utilizzati per misurare la corrente elettrica, ma non solo. Normalmente si può passare dalla misurazione della corrente continua alla misurazione di quella alternata, e si possono effettuare rilevazioni della tensione (anche qui, sia continua che alternata), della resistenza, e queste sono le grandezze elettriche principali trattate dai multimetri ma a esse (nei dispositivi più sofisticati) si possono aggiungere pure la frequenza, la temperatura, la capacità, si possono fare test di continuità e test diodo. Vari modelli possono eseguire diverse misurazioni.

I multimetri digitali sono preziosi per individuare dei guasti e, quindi, per chi lavora nel settore elettrico. Se ne fa ampio utilizzo al fine di monitorare ed effettuare la manutenzione degli impianti, in ambito industriale. Oltre a ciò, un multimetro digitale può trovare applicazione anche per esigenze di assistenza nel settore automobilistico: un meccanico se ne può avvalere per misurare l’impulso di un segnale e verificare lo stato di un iniettore, il multimetro si può utilizzare per fare test dei diodi che sono sui veicoli. Insomma, tecnici e ingegneri possono usufruire dei multimetri e degli accessori a essi correlati per svolgere al meglio il proprio lavoro.

Lo standard CEN: le categorie

I multimetri si distinguono in base a quattro categorie, rispetto al livello di tensioni e potenze dei circuiti su cui questi dispositivi andranno a effettuare le rilevazioni. La categoria I gestirà correnti, tensioni, potenze ridotte. La CAT II è adatta a impianti elettrici residenziali e domestici, mentre la CAT III viene impiegata con i motori, con i pannelli e le prese di distribuzione… La categoria più elevata è la IV, usata laddove correnti, tensioni e potenze siano particolarmente alte (è il caso dei quadri di distribuzione generale e dei quadri di misura di grandi impianti, a esempio).

I parametri in base a cui i multimetri vengono classificati sono definiti dallo standard CEN EN 61010. Più si sale di categoria, più il dispositivo è sicuro. Si badi al fatto che i puntali devono essere compatibili con la categoria a cui appartiene lo strumento usato, o di categoria maggiore. Per trovare il multimetro che fa al proprio caso, si ricordi che lo si può ordinare anche online, arriva direttamente a casa. Se ci si rivolge a un sito di e-commerce, si dia un’occhiata al catalogo dei modelli disponibili e si leggano con attenzione le specifiche tecniche prima di procedere all’ordine.

Componenti e funzionamento di un multimetro digitale

Un multimetro o multitester digitale si compone di display, manopola di selezione e porte o boccole elettriche. Normalmente, il display presenta quattro cifre e può anche rappresentare un segno negativo. Inoltre, può essere illuminato (si tratta di modelli molto pratici per chi lavora in situazioni con scarsa illuminazione). Con la manopola, si può selezionare cosa andrà misurato, di solito corrente (A), resistenza (Ω), tensione (V).

Alle porte vanno collegate le sonde. La sonda COM (“comune”) per convenzione è nera, l’altra è rossa e l’unica differenza tra le due risiede nel colore. La porta 10A è destinata alla misurazione di correnti che superino i 200 mA. La sonda rossa si inserisce nella porta mAVΩ, sempre per convenzione. La mAVΩ rileva correnti fino ai 200mA, tensione e resistenza. Le sonde dispongono di un connettore a banana con cui vengono connesse al multimetro, così se ne possono utilizzare vari tipi.

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