L’INCOERENZA GENERALIZZATA

Si pretendono diritti, prima dei doveri, ma l’obiettività non rientra nell’ordine razionale di gran parte dei cittadini italiani.

di Ernesto Bodini (giornalista e divulgatore di tematiche sociali)

Estate tempo di vacanze, di libertà, di spensieratezza. Nonostante la pandemia sia terminata da poco con tutte le conseguenze che ne sono derivate, anche a livello economico, si calcola che tra agosto e settembre in Italia il flusso dei vacanzieri sarà quasi di 60 milioni di persone, in pratica tutta la Nazione. Pur ammettendo alcune parentesi di risalita e la presenza di un certo numero di italiani abbienti, quanti sono invece quelli non abbienti che non rinunciano comunque a questo periodo, che peraltro si preannuncia con notevoli rincari per i viaggi e tutte le materie di consumo? A questi ultimi vorrei fare osservare che al loro rientro (ma anche prima di partire) potrebbero aver bisogno della sanità pubblica per una visita specialistica od un esame strumentale, e vedersi in difficoltà nel non ottenere le prestazioni prescritte (magari anche con urgenza) proprio in ambito pubblico e, di fronte a questa inevitabile evenienza, chiederei loro come intenderebbero comportarsi. Inoltre, quanti di loro sanno cosa comporta il Federalismo sanitario (e non solo), che cosa significa la spending review e che cosa sono gli obiettivi da raggiungere, argomenti che hanno a che fare proprio con la materia sanitaria pubblica in particolare? A tal riguardo sono certo che la maggior parte di questi vacanzieri non sanno di cosa si tratta, con la conseguenza che alcuni (pochi) si rivolgerebbero alla sanità privata e altri (molti di più) rinuncerebbero a farsi curare. Ecco che, da questo punto di vista, il polso della situazione dell’italiano medio è sempre più incoerente, il quale dovrebbe “impugnare” la Costituzione (facendola propria) e contestare ufficialmente la inosservanza di alcuni articoli in essa contenuti, a cominciare proprio dall’art. 3 (vedasi). Ma purtroppo nemmeno le varie associazioni o movimenti vari agiscono in tal senso, limitandosi invece a proporre la discesa nelle piazze con cortei, schiamazzi e vandalismi per nulla ottenere. Intanto i svariatissimi problemi della Nazione si sommano giorno dopo giorno, aggravati tra l’altro dal sempre mai risolto problema dei flussi migratori, per la cui gestione i vari Paesi europei continuano a non trovare punti di intesa comuni… e le conseguenze non mancano! Poi, se vogliamo aggiungere qualche attualità, una certa schiera di pubblico è andato ad ascoltare le “goliardate” volgari ed offensive di Vittorio Sgarbi ospite al Maxxi (il più importante Museo culturale d’Europa), che il Governo lo ha pure nominato sottosegretario alla Cultura (che figura, sic!); e mi consta che gli astanti hanno manifestato un certo disappunto per il turpiloquio del critico d’arte, un’icona che tutti criticano e contestano ma ugualmente seguono offrendogli ospitalità a destra e a manca, ma avrebbero fatto meglio se all’inizio delle performance verbali e di assurda teatralità si fossero alzati e avessero lasciato la sede dell’incontro. Tutto ciò sta a dimostrare quanto è incoerente il cittadino italiano, che sempre si bea della platealità di questo o quel personaggio, che pubblicità e mass media elevano ogni volta all’altare degli Dei, tanto da creare… pericolose emulazioni ed altrettante delusioni. Ma ormai, pare, che in Italia si possa dire e fare di tutto e di più, spesso anche ai limiti di legge e, purtroppo, non ci sono sistemi di intervento che tengano, e di prevenzione nemmeno a parlarne. Ma tornando agli spensierati (senza virgolette) vacanzieri dell’ultima ora, molto impegnati a racimolare tutti i loro risparmi e disposti a fare ore di code chilometriche pur di non rinunciare, non saprei cos’altro aggiungere se non ripetere con convinzione il fatto che in genere gli italiani preferiscono vivere con un problema che non riescono a risolvere, piuttosto che accettare una soluzione che non riescono a comprendere. E i politici-governanti stanno a guardare tra una stretta di mano e l’altra oltre a qualche selfie con tizio, caio o sempronio e, come sempre, pancia piena non pensa a quella vuota e, per estensione, mors tua vita mea. Un’ultima considerazione. Gravito nell’ambito della solidarietà, per lo più in forma autonoma, da oltre sette lustri, e sto constatando che nel nostro Paese c’é molta presenza di volontariato, ma in realtà si fa spesso pseudo volontariato in quanto il concetto di solidarietà non è sempre garantito da spontaneità, competenze, immediatezza, determinazione e onestà intellettuale; tutte peculiarità che devono servire alla soluzione dei problemi di chi è in difficoltà.|

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