La nuova frontiera della new economy

Barlumi di luce e primi segnali di crescita a livello globale. L’economia mondiale sembra avere superato quel periodo recessivo che ha monopolizzato gli umori dei mercato negli ultimi anni, e per quanto resti tuttora fragile e vulnerabile a potenziali rischi come la speculazione, sembra destinata a migliorare ulteriormente grazie alla crescita della new economy.

La mappa della crescita risulta invece molto irregolare all’interno dell’Eurozone, soprattutto in paesi come l’Italia dove i bilanci possono essere discrepanti anche tra colossi del medesimo settore. Uno dei settori emblematico di questa difformità è senza dubbio quello del gioco, in particolare il ramo che include i quattro casinò legali diffusi nel nord Italia.

Il casinò di Venezia, al centro di un accesso dibattito interno tra le stanze comunali per la cessione dei diritti sulla gestione, nel mese di febbraio ha registrato quasi un 5% di crescita negli incassi tra le due sedi di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera, un bilancio superiore di oltre 8 milioni e mezzo di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno. La cessione della gestione comunale di uno dei patrimoni più importanti dell’ex repubblica marinara potrebbe materializzarsi nei prossimi mesi per questioni di bilancio, segno evidente di come il gioco in senso latu sia divenuto uno dei pilastri della nostra economia.

Trend positivo anche per il Casinò di Sanremo che, sfruttando l’indotto della Festival della Canzone Italiana, ha registrato un 5% in più su gennaio e l’1,4% su febbraio 2013. Incassi a 3,3 milioni di euro così ripartiti: 2,5 dalle slot e 800 mila dai giochi tradizionali. Anche nella città dei fiori il primo bimestre evidenzia forti segnali di ripresa.

A fare da contraltare alle due isole felici c’è il Casinò di Saint Vincent, al centro delle cronache italiane per la linea dura presa dai dipendenti nella vertenza sui tagli ai costi del personale. L’assemblea dei lavoratori ha infatti deciso di confermare a oltranza lo sciopero di un’ora a inizio e un’ora a fine turno, chiedendo a viva voce il sostegno di Regione e del Comune di Saint Vincent nella spinosa vicenda.

Lo scenario dipinto dai protagonisti diretti e indiretti di questa situazione è decisamente negativo. Negli ultimi anni il comune valdostano ha ricevuto una vera e propria poggia di milioni per il rilancio turistico della nota cittadine termale, in particolare per la ristrutturazione del Grand Hôtel Billia, del Casinò e delle Terme. Invece, l’attualità racconta la storia di esuberi di personale e tagli alle retribuzioni dei dipendenti di Casino de la Vallée S.p.A, di prenotazioni alle Terme in picchiate e di esercizi commerciali che chiudono uno dopo l’altro, prosciugati dall’attesa di quel rilancio che nessuno ha ancora visto.

Ma, in linea generale, il settore globale del gioco è tutt’altro che in crisi. L’Italia detiene un record assoluto a livello globale, ovvero è il Paese con la maggiore spesa pro-capite per il gambling: 1.450 euro l’anno.

La regolamentazione AAMS del 2012 e la diffusione di siti internet specializzati su scommesse online ha contribuito in maniera determinante alla diffusione del gioco da Aosta a Trapani. Sono oltre 420.000 le slot machine ufficiali in Italia, distribuite tra bar, pizzerie, hotel, autogrill, tabaccherie e quasi 5000 sale giochi.

Il fatturato dell’industria del gioco in Italia è di 85 miliardi di euro all’anno, sedici volte quello della capitale mondiale di Las Vegas. Nessuno la sapeva ma il Bel Paese è la capitale del gioco.

 

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