Investimenti, come gestire al meglio la fiscalità titoli

EURO banknotes are seen in a bank in Heidelberg, Germany, on December 14, 2011. AFP PHOTO / STR (Photo credit should read -/AFP/GettyImages)

Quando si investe, bisogna essere sempre informati su che tipo di prodotto si andrà a comprare, al rapporto rischio/guadagno che l’investimento potrebbe avere nel medio e lungo termine e avere una sana dose di pazienza ed educazione finanziaria…Anche perché gli italiani peccano su quest’ultimo aspetto rispetto ai cittadini di altri paesi europei o del mondo. 

Prima di fare un’operazione di questo genere, quindi, sarebbe bene conoscerne ogni aspetto, compresi tutti i dettagli fiscali. Un concetto questo a cui bisognerebbe fare sempre molta attenzione e che dovrebbe rientrare nelle conoscenze obbligatorie della nostra cultura finanziaria, per quanto troppo poco illustrato al momento della sottoscrizione dell’investimento dagli sportellisti/consulenti finanziari della propria banca. 

Fiscalità titoli: cos’è?

E’ bene quindi spiegare che cosa sia la fiscalità titoli prima di scendere nel dettaglio del discorso: essa non è altro che la tassazione relativa agli strumenti finanziari che possediamo nel nostro portafoglio di titoli su cui abbiamo investito. Perciò, quando la nostra scelta va a ricadere su questo tipo di prodotto, è bene fare un check ogni anno della propria posizione fiscale. Anche perché la compravendita di azioni, fondi comuni, Etf od obbligazioni di vario genere può portare alla creazione o di una plusvalenza o di una minusvalenza. La prima si genera nel momento in cui il prezzo di vendita o rimborso sia superiore a quello di quando abbiamo acquistato o sottoscritto l’investimento. La seconda, invece, si ha quando il prezzo di rimborso o vendita sia minore rispetto a quello di quando abbiamo sottoscritto l’investimento o acquistato tali prodotti finanziari. 

Cosa succede in caso di plusvalenza e minusvalenza

Ovviamente, in entrambi i casi vi saranno degli scenari da fronteggiare, specialmente se si tratta di titoli statali, che comportano un diretto interessamento dello Stato Italiano. Quando si ottiene una plusvalenza dalla vendita dei propri titoli, su cui si era investito fino a quel momento, bisognerà provvedere al versamento di un’imposta sul di essa che sarà pari al 20% del valore netto del guadagno ottenuto. Tale tassa viene anche definita “imposta sul Capital Gain”. Quando, invece, la compravendita dei titoli comporta una perdita, quindi una minusvalenza, sarà possibile richiederne la deduzione dalle future plusvalenze allo Stato, in modo tale da non perdere le minusvalenze in scadenza per l’anno in cui si verificano e per i 4 anni successivi e da non dover versare imposte allo stato di alcun genere. Per tal motivo, è bene controllare la propria fiscalità titoli relativa al 2019, ad esempio, in modo tale che non si vadano a concretizzare per forza le perdite ottenute 4 anni fa, recuperando, magari, qualcosina tramite le attuali plusvalenze e non pagare su queste ultime le imposte statali.

Come gestire la fiscalità titoli su più istituti bancari

Il ragionamento fatto sinora diventa ancor più probante nel caso di posizioni finanziarie aperte con più istituti bancari. Può capitare, ad esempio, che mentre l’investimento con la prima banca crei plusvalenze costanti, l’altro con la seconda banca generi delle perdite. Qualora si dovesse verificare una situazione del genere, una soluzione pratica potrebbe essere quella di trasferire tutti gli investimenti in titoli su una sola delle due banche, scegliendo possibilmente quella che sta generando minusvalenze. In tal modo, infatti, si andranno a compensare le perdite attraverso le plusvalenze ottenute fino a quel momento, evitando di pagare eccessive tasse sul guadagno. Quindi, per concludere, una buona gestione della fiscalità titoli, troppo spesso lasciata al caso specialmente dai consulenti bancari, potrebbe essere l’arma vincente per non perdere parte dei guadagni raggiunti con un giusto bilanciamento finanziario.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *