I giovedì della poesia: “Clausura” di Bruno Guidotti

Clausura

Avvolta in grigia nebbia,

solitaria alla mia vista incerta

forma appare.

Severa è di essa la struttura,

la quale posta sta in sommità

di spoglia altura.

Quando fui al di essa sotto le alte

mura, scorsi massiccia serrata porta,

ove v’era scolpita seguente dicitura:

“ ferma i tuoi passi o forestier che vai,

varcar non puoi la sacra soglia,

ivi regna il rispetto, qui vige l’eterna clausura”

Ivi giungesti bella un dì lontano,

porgendo al Cristo la tua rosea mano,

e per l’amore suo, tagliasti lunga e bionda chioma.

Angusta e fredda, è la tua buia cella,

solo da poca e fioca luce rischiarata,

ed in cui del mondo non v’è che poca cosa.

Un misero giaciglio, un logoro breviario,

e sulla parete appeso il crocefisso,

il quale con te ha condiviso della tua vita il peso.

Trascorse così della tua vita il tempo,

or nell’orare ed or in umili lavori.

Precisa fu la notte, e precisa l’ora,

quando alla tua porta bussò con forza la tua morte,

vi fu un clamor di tuono, e l’abbagliante lampo,

quando ti accorgesti che da te d’accanto, sorrise il Cristo,

e a Lui tendesti la scarna e nodosa mano, che lesta cadde.

Soffia ora con forza il vento, mentre rintocca a morto una campana,

dal cielo cade lenta giù la pioggia, che del tuo passato cancella l’orme.

6 thoughts on “I giovedì della poesia: “Clausura” di Bruno Guidotti

  1. Una scelta difficile per chi sacrifica la propria giovinezza la propria vita per l’amore del Signore una lirica intensa che ben rappresenta questo stato… vivere tra quattro mura aspettando di poter abbracciare il proprio sposo felice della condizione vissuta sino a quel momento…complimenti al poeta che ci regala opere sempre importanti e che toccano il cuore

  2. Testo struggente, intriso di profonda religiosità in un percorso mistico che racconta luoghi, memoria, sofferenza di una donna che si avvia alla clausura. Un viaggio mistagogo
    nelle verità dell’animo e nei segreti nascosti dentro. Non c’è dolore per il dover rinunciare alla propria vita, ma accettazione in un donarsi ad un Dio misericordioso.
    Di grande impatto visivo la descrizione dei luoghi di un monastero ben visibile nello sguardo del lettore se pur appena accennato.
    Profonda umanità e religiosità, in un testo in cui l’autore sembra accompagnare con dedizione il viaggio terreno di una donna in attesa della rinascita.
    Testo molto apprezzato

  3. Bella , Toccante , Commovente e Struggente. A Volte , Però Mi Domando Se , Con Tutti i Mutamenti Che Ha Subito il Mondo Tutto , Abbia Ancora.una Logica di Mantenimento di una Simile Scelta , Che , Diciamocelo.Pure , Lascia il Mondo Comunque Molto Sofferente , Come Se il Maligno Ha Sempre il Sopravvento . Certo , Chi Fa Certe Scelte , Risponde Pur Sempre ad Una Chiamata Celeste , Quindi Va Sempre e Comunque Rispettata . Bello il Disegno Rappresentativo , Col Quale il Bravissimo Bruno Ci Ha Illustrato i Bei Versi della Sua Poesia , Che Tratta Questo Argomento Sempre Attuale , Pur Sembrando A n a c r o n i s t i c o . Saluti

  4. Una lirica che entra nel cuore e lo fa tremare.E tra i versi par di accompagnare una giovane donna in quella clausura ,che per noi, appare una prigione, è come se dentro si spegnesse il sole ,per noi ,qui alla porta chiusa per sempre, mentre , sembra vivere in tutta luce di preghiera e lavoro ,la giovane che vive e muore per amore del suo Gesù.
    Una lirica scritta in modo encomiabile da elogio al poeta .Mi lascia però come un nodo di tristezza.
    Bravo poeta !

  5. In una società vittima di estremismi e laicizzazione suona quasi strano sentir parlare di donne del tempo che fu, di donne che donarono la propria vita a Cristo. Ma è proprio qui che vuole portarci il testo, ovvero ad un riscoprire la bellezza della vita monastica. La bellezza del donare. La bellezza della semplicità. La bellezza di un mondo che non esiste più.

  6. VERAMENTE SUPERBO IL GUIDOTTI NEL DESCRIVERE MINUZIOSAMENTE LA VITA DI UNA MONACA DI CLAUSURA NEL SENSO CHE COME ESPRIME LE SITUAZIONI, GLI STATI D’ANIMO E COME RAPPRESENTA I LUOGHI, E’ UN POETA UNICO E DIMOSTRA TUTTA LA BRAVURA E COMPETENZA. ROLANDO D’ALESSANDRI

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