Giulio Regeni: chiuse le indagini. Quattro agenti dei servizi segreti egiziani rischiano il processo.

Era ora! Finalmente si sono chiuse le indagini sul caso di Giulio Regeni, il giovane ricercatore di Cambridge ucciso in Egitto nel 2016. Per 4 anni la famiglia di Giulio ha lottato per arrivare alla verità tra depistaggi e bugie. Oggi, grazie ai suoi avvocati e al difficile lavoro della Procura di Roma, con il procuratore capo Michele Prestipino e il pm Sergio Colaiocco, le indagini hanno portato risultati importanti individuando uno tra i maggiori responsabili del sequestro e della morte di Giulio: il maggiore Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, al quale sono stati contestati i reati di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in lesioni personali aggravate e omicidio aggravato. Sono altri tre gli agenti dei servizi segreti egiziani responsabili del sequestro e delle torture inflitte al giovane. Ci auguriamo che a questo primo importante risultato se ne aggiunga presto un altro altrettanto importante, proprio come ha richiesto la famiglia Regeni, attraverso il suo legale, avvocato Alessandra Ballerini, la quale in conferenza stampa ha dichiarato : “Dopo 5 anni, quello raggiunto oggi è un punto di partenza ma vogliamo tutti gli anelli della catena”. L’avvocato ha ribadito la necessità di “richiamare immediatamente l’ambasciatore per consultazioni in Italia, dichiarare l’Egitto paese non sicuro e bloccare la vendita di armi, perché la giustizia non è barattabile, senza giustizia non ci sono né diritti né libertà”. (F.L.)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *