Se il cittadino scrive, il Comune risponde ma…

di Marcella Onnis
Sarà per il tipo di studi che ho fatto (giuridico-amministrativi), ma sono convinta che i cittadini debbano gestire i propri rapporti con le istituzioni secondo i canali e con le modalità ufficiali, contattando, cioè, gli uffici competenti e, in mancanza di risposte, eventualmente rivolgendosi a un avvocato che possa, per così dire, forzare il dialogo. Non condivido molto, invece, il ricorso ai mezzi che vanno tanto di moda oggi, ossia rivolgersi a giornali, programmi televisivi di denuncia o altri media. Ammetto, però, di avere l’impressione che organi politici e personale della Pubblica amministrazione (PA) si lascino intimorire più da questi metodi che non da diffide e ricorsi presentati per le vie legali.
In ogni caso, forte delle mie convinzioni, nel giugno dello scorso anno decisi di scrivere un’e-mail al Comune di Cagliari per segnalare un problema riscontrato nella mia via con i cassonetti o –formalmente – contenitori per il conferimento dei rifiuti. In particolare, da mesi capitava che, scendendo in strada a buttare l’immondezza, non trovassi più il cassonetto dov’era fino al giorno prima: alcune volte era stato semplicemente spostato di alcune decine di metri; altre volte spariva proprio, con il risultato che, per gettare il sacchetto, dovevo percorrere tratti più lunghi del previsto e sconfinare nella “altrui zona di conferimento”. Un giorno capitava con l’umido, un altro con la plastica e così via. Scrissi, dunque, al Comune per chiedere almeno un intervento di ripristino della dotazione iniziale di cassonetti, possibilmente con una collocazione ottimale, ossia distanziando adeguatamente i vari contenitori. Non sapendo quale fosse l’ufficio competente, inviai l’e-mail all’Ufficio relazioni con il pubblico (URP) del Comune, la cui efficienza mi era già nota. Come previsto, ricevetti una risposta il giorno successivo con cui mi informavano di aver inoltrato la mia segnalazione al Servizio competente, ossia il Servizio igiene del suolo.
Lasciai passare del tempo, ma ovviamente non ricevetti risposta da quest’ultimo ufficio, così a novembre (mi sembrava giusto non essere troppo pressante e rispettare i normali tempi medi di azione di una Pubblica amministrazione…) inviai un’e-mail alla casella istituzionale del Servizio igiene del suolo. In questo messaggio domandavo se avessero preso in carico la mia segnalazione, inoltrata al loro ufficio dall’URP (a ogni buon conto da me re-inoltrata con la nuova e-mail), e facevo anche notare che nel mio quartiere «la pratica di differenziare i rifiuti non è molto diffusa e che la carenza di raccoglitori non fa che incentivare la pigrizia di tanti e disincentivare a proseguirla i pochi virtuosi». Ovviamente non ricevetti risposta.
Passarono altri mesi e io mi dimenticai la questione, anche perché ormai avevo preso l’abitudine di conferire i rifiuti in un blocco di contenitori situato in una strada parallela a quella in cui abito: i primi tempi mi sentivo quasi un’intrusa, ma poi mi ci abituai, anche perché quel blocco è in una posizione effettivamente comoda. A ricordarmi di questo “conto in sospeso”, però, è stato inconsapevolmente lo stesso Comune di Cagliari che – a maggio scorso, poco prima delle elezioni amministrative – ha fatto consegnare in tutte le abitazioni un opuscolo sulla raccolta dei rifiuti: un’iniziativa utile e ben realizzata, visto che l’opuscolo contiene informazioni esaustive e aggiornate. Mi ha, però, anche lanciato un “guanto di sfida” con un’avvertenza sul fatto che i contenitori stradali «possono essere soggetti a danneggiamenti, furti o rotture», eventualità in cui il Comune raccomanda, «in attesa della sostituzione», di «utilizzare una postazione alternativa e NON depositare mai i rifiuti al di fuori dei cassonetti». La “sfida” doveva essere da me raccolta, così ho scritto subito un’e-mail sarcastica al dirigente del Servizio igiene del suolo, mettendo in conoscenza l’URP, il Servizio (ossia chi eventualmente gestisce la relativa casella di posta cui avevo già scritto invano) e il segretario dell’Assessore competente. Dopo aver lodato l’iniziativa, ho richiamato questo passaggio sui contenitori mancanti e l’avvertenza di utilizzare postazioni alternative, commentando che «questo è, infatti, ciò che io e altre persone civili che abitano nella mia via (***) facciamo regolarmente da mesi in quanto la dotazione di cassonetti nei pressi della nostra abitazione si è notevolmente ridotta per danneggiamenti e spostamenti vari» e aggiungendo un «Penso convenga con me, però, che sarebbe più facile ottenere il rispetto delle regole di conferimento dei rifiuti se la sostituzione dei cassonetti realmente avvenisse». Quindi, ho fatto presente la loro lunga inerzia proprio riguardo a questo compito: «Come potrà notare dalle e-mail che Le inoltro in calce a questo messaggio, quasi un anno fa ho segnalato al Comune, tramite l’URP, che da mesi nella mia via i cassonetti “sparivano”. L’URP ha prontamente risposto avvisandomi di aver girato la segnalazione al Servizio competente (il Suo, per l’appunto), ma da allora non ho più avuto riscontro. Dopo aver atteso altri 5 mesi circa e visto che, nel frattempo, altri cassonetti erano spariti o erano stati danneggiati, ho contattato direttamente il Suo servizio alla casella e-mail istituzionale. A interrompere in qualche modo tale ulteriore vana attesa di altri 6 mesi, è giunto oggi questo opuscolo informativo da cui ho appreso con piacere che siete consapevoli che possa essere necessario reintegrare le dotazioni dei cassonetti. Spero, pertanto, che l’intervento atteso per più di un anno finalmente sia realizzato. In ogni caso, per aumentare le mie chance di essere ascoltata, metto in conoscenza anche il segretario dell’assessore ***, dott. ***: ho notato, infatti, che più si avvicinano le elezioni amministrative, più la Giunta è solerte nel rispondere alle richieste dei cittadini».
Ebbene, vuoi perché avevo chiamato in causa il dirigente, vuoi perché davvero sotto elezioni i vertici politici sono particolarmente attenti alle esigenze dei cittadini, dopo solo un paio di giorni ho ricevuto questa cordiale ed efficiente risposta da uno dei funzionari del Servizio: «Gentilissimo utente, per poter fare un’approfondita ricerca ho la necessità di ottenere più informazioni. Avrei la necessità di capire di quale batteria di contenitori stradali si riferisce. Mi servirebbe la via ed il numero civico». Io prontamente gli ho indicato questi dati, facendo notare en passant di aver già fornito tali informazioni nella mia prima e-mail. Il funzionario è stato nuovamente tempestivo nel rispondermi che «a breve saranno posizionati i contenitori dell’organico, uno in via *** ang. via *** e l’altro ang. via ***» e che «per le altre frazioni di rifiuto, attualmente non abbiamo contenitori in magazzino. Sarà nostra cura ripristinare gli stessi appena l’Amministrazione provvederà per l’acquisto».
Quest’ultima e-mail è datata 6 giugno: secondo voi, qual è la situazione attuale? Ovviamente la stessa di allora. Potremmo provare a giustificare la rinnovata inerzia del Comune con l’avvento di una nuova Giunta, perché sappiamo che il cambio di vertice politico immancabilmente provoca qualche rallentamento – e talvolta blocco – dell’attività amministrativa, anche ordinaria. Ma sono passati mesi dall’insediamento del nuovo esecutivo, per cui la scusante non regge più. Peraltro, facendo delle ricerche su internet, sono incappata in una notizia pubblicata da CagliariPad il 24 febbraio 2016 (cioè in data antecedente al mio ultimo sollecito), in cui si annunciava l’arrivo in città di 150 nuovi cassonetti, azione di risposta – si legge nell’articolo – alle richieste presentate «dai cagliaritani attraverso le segnalazioni all’Urp o al Servizio igiene del suolo». Ora, è vero che io in città ci abito ma non vi sono residente, però pago anche io la Tari – la tassa sui rifiuti – e la mia segnalazione, peraltro, valeva non solo per il mio appartamento ma per uno, anzi, più condomini in cui abitano tanti residenti. A questo punto potrei, dunque, ipotizzare che il problema sia che abito in uno dei quartieri che non sono nella lista delle priorità dell’Amministrazione comunale.
In ogni caso, cosa dovrei fare ora? Scrivere di nuovo al Comune per sentirmi dire, magari, che dai primi mesi del 2017 è previsto l’avvio del servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti (peraltro già annunciato nel 2015 per la seconda metà di quest’anno) e che, pertanto, le dotazioni dei contenitori stradali non saranno più reintegrate? No, grazie: continuerò a conferire i rifiuti nella nuova postazione che ho trovato e intanto vi racconto questa cosa, ridendoci un po’ su perché il mio problema non è grave. A chi, invece, chiede che siano risolti problemi più seri consiglio di non lasciar perdere (e ovviamente di essere meno pazienti di quanto sono stata io), ma di usare sempre come primi approcci i canali istituzionali e poi, se necessario, quelli legali.