Cesvot chiude la crisi e riparte con una nuova organizzazione

La crisi si era aperta nell’ottobre 2014 a causa di una forte riduzione dei fondi
Cesvot chiude lo stato di crisi e riparte con una nuova organizzazione
Da fine 2013 interventi in riduzione di spese strutturali per oltre 800mila euro

Firenze 3 luglio 2015. Neanche un anno fa il Cesvot era stato costretto ad annunciare l’apertura di una procedura di crisi con dichiarazione di esubero per 15 dipendenti ed un piano di riorganizzazione e di risparmi. La causa stava nella drastica riduzione degli utili delle fondazioni bancarie destinati per legge alle attività dei Centri Servizio, fino al 75% in meno se confrontate con le risorse 2007.

Oggi quello stato di crisi si è chiuso in accordo con sindacati e lavoratori. Grazie ad un percorso di incentivazione all’esodo al quale hanno aderito 9 lavoratori l’organico di Cesvot ne esce  ridimensionato. Varato anche un nuovo assetto organizzativo, sia a livello regionale che  territoriale. Ridotte da cinque a tre le unità operative regionali. A ciò si affianca anche una razionalizzazione della struttura territoriale: confermati undici sportelli in ciascun capoluogo di provincia più Empoli che saranno coperti da un team di operatori per ciascuna delle aree territoriali di riferimento: centro, costa e sud. L’apertura al pubblico di ciascuna delegazione passerà da 16 a 18 ore settimanali.

Il presidente di Cesvot, Federico Gelli, ricostruisce così le tappe principali della ristrutturazione dell’ente: “In questo momento di grave e strutturale crisi economica dei Centri di Servizio per il Volontariato il Cesvot si è assunto responsabilità importanti. Ero all’inizio del mio mandato come presidente ed ho subito compreso che se non avessimo adottato scelte chiare ed anche dolorose, se non fossimo stati determinati ed uniti, il Cesvot avrebbe avuto vita breve. La sua struttura operativa era sovradimensionata per il budget che ci veniva assegnato e certo non si intravedevano segnali di cambio di rotta. Anzi. In accordo con sindacati e i lavoratori a febbraio scorso si è proceduto, perciò, ad avviare un percorso di esodo incentivato che ha ridotto l’organico del 24%. Oggi l’intera struttura di Cesvot conta 28 dipendenti. A partire dal 2016 la riduzione delle spese di bilancio permetterà un risparmio di 506 mila euro l’anno dovute a riduzione dei costi fissi e del personale. Ma già nel biennio precedente erano stati assunti provvedimenti per un totale di risparmi di circa 300mila euro di cui 160 mila sulle spese di consulenza. Contemporaneamente abbiamo avviato la disdetta di molte sedi territoriali per sostituirle con soluzioni più economiche anche in accordo  con gli enti pubblici; abbiamo riorganizzato l’attività per non perdere efficienza nei servizi; abbiamo acquisito risorse aggiuntive, anche grazie alla collaborazione di Regione Toscana per un totale, dal 2013 ad oggi, di 933mila euro. Quindi alle parole abbiamo fatto seguire i fatti: oggi il Cesvot può guardare al futuro e rilanciare il suo impegno a sostegno delle associazioni, dei volontari, della comunità tutta”.

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