Nota sulla poesia di Catullo

Catullo

Catullo

A questa interessante analisi sulla poetica di Catullo del nostro Davide Morelli, aggiungiamo una splendida “nota musicale” della bravissima cantautrice Patrizia Cirulli “MILLE BACI” Ft. Giancarlo Cattaneo. In fondo pagina il video.

Per millenni le società sono state basate sul tabù dell’incesto e sull’esogamia, anche perché si sapeva già dall’antichità che da rapporti sessuali tra consanguinei potevano nascere neonati con malformazioni. La gelosia stessa per entrambi i sessi aveva una funzione adattiva, evolutiva. Le donne erano gelose perché avevano paura di essere abbandonate e di essere costrette a procacciarsi cibo e al contempo curare i figli. La struttura a doppia elica del DNA fu scoperta solo negli anni ‘50 da Watson e Crick, ma per millenni il padre era incerto e l’unico modo per gli uomini di essere sicuri di perpetuare i propri geni era appunto quello di essere gelosi e di controllare la loro donna. Su queste basi biologiche e antropologiche era costituita la società. Diversamente non si poteva fare perché era l’unico modo per dividersi i compiti e perpetuare la specie umana. Catullo rompe gli schemi perché ama Lesbia che a sua volta rompe gli schemi, essendo una donna emancipata (si direbbe oggi), ovvero libera sessualmente. Alcuni sostengono che Catullo sia stato un poeta femminista ante litteram. Ma bisogna precisare. Catullo non è un sostenitore dell’amore libero. Non libera Lesbia, ma la ama, suo malgrado, nonostante la sua libertà. Lui prova per Lesbia un amore totalizzante e desidera solo lei. La vorrebbe tutta per sé. Ed è quindi un amore tormentato. Catullo scopre l’ambivalenza emotiva nelle relazioni sentimentali molto prima di Freud. Il poeta con il suo amore trascende i codici culturali, le imposizioni e le restrizioni morali. Per secoli e secoli a livello socioculturale e archetipico le donne sono state suddivise in due categorie, ovvero le mogli e le prostitute. C’era un divieto: gli uomini non potevano innamorarsi di una prostituta o di una donna infedele, che si comportava alla stregua di una prostituta. Catullo è quindi il poeta della trasgressione, di una trasgressione delle norme, che non aspira alla rivoluzione sociale. Catullo accetta consapevolmente anche il suo ruolo di perdente, di poeta elegiaco in un’epoca in cui dominava la poesia epica e di amante tradito. Catullo è innovativo perché con il suo amore cerca di andare oltre il senso del possesso maschile, che non è solo pre alessandrino (come cantava Battiato). Il poeta è il cantore della libertà sessuale femminile. Per secoli e secoli le muse erano descritte come donne di grandi qualità morali. Per secoli e secoli la sessualità femminile è stata taciuta in poesia. La poesia erotica era un genere minore. Solo i folli potevano amare una donna libera sessualmente. Don Chisciotte ama Dulcinea, una prostituta, ma, perso nella sua follia, scambia Dulcinea per una donna d’alto lignaggio e il suo sentimento per lei si basa tutto su questo travisamento, su questo equivoco di fondo. Catullo invece è un poeta saggio, razionale, che pone il realismo come fulcro del suo sentimento amoroso per Lesbia. Il poeta ama, infischiandosene del giudizio e della riprovazione sociale, perché conosce la precarietà della vita, la fugacità della passione amorosa e sa che l’unica cosa saggia è quella di vivere pienamente il presente. Però Catullo ha anche un limite: nella sua poesia c’è posto esclusivamente per la sua anima e non per quella di Lesbia. Se per secoli e secoli la grande poesia ha cantato spiritualmente la donna, Catullo canta la donna in modo prevalentemente materialistico, anche se è vero che nei suoi versi Lesbia non è solo oggetto d’amore ma soggetto che è libero e gode perciò dell’autodeterminazione. Catullo, inoltre, va oltre tutti i retaggi e ci svela che le donne per quanto riguarda il desiderio non sono peggio né meglio degli uomini ma uguali agli uomini, quando per secoli ci hanno insegnato che l’impulso sessuale femminile è inferiore a quello maschile e che le donne perbene associano sempre il sesso al sentimento. Per secoli gli uomini hanno controllato le pulsioni sessuali femminili e la famiglia come istituzione era fondata su questo feedback tra pulsioni femminili represse e relazioni sentimentali stabili. Ma se le relazioni e gli schemi mentali possono essere controllati razionalmente, il desiderio sessuale è inconscio, come ci insegna Lacan, e talvolta prende il sopravvento, andando oltre la morale, l’etica, che sono imposizioni e regole prevalentemente maschili. La grandezza di Catullo sta anche nel fatto che ama, pur non essendo amato. Lesbia concede a volte a lui il suo corpo, la sua carne ma anche ad altri. Catullo la ama, pur non essendo corrisposto sentimentalmente. La ama, nonostante Lesbia non gli conceda l’esclusiva (si direbbe oggi). La ama, nonostante Lesbia sia anche di altri e perciò di nessuno, e alla fine appartenga solo a sé stessa. Catullo ha perciò il merito di non idealizzare la sua amata, ma di accettarla così com’è, di accettare anche il suo lato più oscuro. Quanti drammi e tragedie invece avvengono quando molti uomini si accorgono della discrepanza tra l’idea di donna angelicata che si sono fatti erroneamente e la donna amata com’è realmente! Catullo invece subisce tutto e non usa la violenza. Accetta suo malgrado pacificamente anche il suo abbandono, quando lei con altri fa l’amore e non pensa a lui. Non ci sono autoinganni, rispecchiamenti, proiezioni in lui, ma solo un sano esame di realtà. Sublima la sua delusione sentimentale con la poesia, eternando il suo amore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *