Assistente di produzione “Narcos” ucciso in Messico mentre cercava location film

 

In questi ultimi due anni non si è fatto che parlare di una serie TV in onda su Netflix intitolata “Narcos”. La suddetta serie ha raccontato, per le sue prime 2 stagioni, la vita di Pablo Escobar, noto trafficante di droga della Colombia che, nei suoi anni d’oro, fatturava miliardi l’anno e importava migliaia di chili di cocaina negli Stati Uniti. La serie ha avuto un grandissimo successo sopratutto tra i giovani per la sua violenta realtà, le sue scene crude e la sua sceneggiatura avvincente. Dopo anni di ricerche Pablo Escobar è stato catturato e ucciso dagli agenti anti-droga della DEA e questo avvenimento coincide esattamente con l’ultimo episodio della seconda stagione di Narcos. Nella terza si è poi raccontato, invece, dell’ascesa e della caduta del cartello di Cali, boss della droga rivale di Pablo Escobar che, una volta che il nemico era morto, si è fatto strada con il suo clan nel mercato diventando il signore assoluto del narcotraffico. Una volta finita la terza stagione, però, i produttori hanno deciso di cambiare location per la quarta (che sarà in onda probabilmente l’anno prossimo) con la motivazione che, questa volta, avrebbero voluto raccontare l’ascesa del cartello messicano di Juarez ed è qui che è accaduto l’impensabile.

Per poter registrare la quarta stagione della famosa serie i produttori avevano bisogno di un uomo del posto esperto nel settore che sapesse trovargli delle location perfette per riprendere le loro scene e così si sono rivolti a Carlos Muñoz Portal, già famoso per essere riuscito a trovare location per i set di “Fast & Furious”, “Spectre” e “Sicario” in un territorio difficile come quello messicano. La storia, però, non ha avuto un bell’ epilogo perché, pochi giorni fa, è stato ritrovato il corpo dell’assistente di produzione Carlos Muñoz Portal nel bagagliaio di un’auto, crivellato di colpi. L’uomo aveva trentasette anni ed è stato ucciso e ritrovato in un’area vicina al confine con lo stato dell’Hidalgo, nel comune di Temascalapa, in una zona che vanta il tragico primato del numero più alto di omicidi in tutto il Messico tanto che solo nel mese di luglio ne sono stati registrati 182.

Tuttora il motivo dell’omicidio resta ignoto, forse l’assistente di produzione si era addentrato in quartieri fin troppo malfamati senza una dovuta protezione, forse ha visto qualcosa di scomodo o forse è stato un semplice avvertimento dei Narcos messicani di stare alla larga dal loro territorio. Quel che è certo e che quando si parla di narcotraffico si parla di criminali senza alcuna pietà e, per quanto le serie televisive possano sembrare belle e avvincenti, questa notizia dimostra che la realtà, il più delle volte, è ben diversa da come ci viene proiettata in televisione.

Lorenzo Toninelli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *