30 anni fa la catastrofe di Chernobyl: la solidarietà della Sardegna

bambini bielorussi

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Trent’anni fa il 26 aprile 1986, la catastrofe di Chernobyl.

L’effetto immediato della catastrofe nucleare è stato paragonabile all’esplosione simultanea di più di 100 bombe nucleari analoghe a quelle che nel 1945 avevano sterminato Hiroshima e Nagasaki.

Le nubi  radioattive hanno toccano ben 20 paesi, ma la Bielorussia è stato il paese che ha subito il colpo più devastante ben il 70 % delle precipitazioni delle sostanze radioattive ricaddero nel suo territorio.

Gli impegni bielorussi a superare le conseguenze negative della catastrofe nucleare di Chernobyl sono riconosciuti nelle numerose risoluzioni dell’Assemblea Generale dell’ONU, che considera gli sforzi degli stati colpiti della catastrofe come la base fondamentale per vincerne i danni causati.

Proprio oggi a Minsk si tiene un grande convegno per fare il punto della situazione su quello che è stato fatto e su quanto resta ancora da fare, una grande occasione per riflettere e andare avanti.

Fortunatamente, la Bielorussia non è rimasta sola di fronte all’abisso del disastro radioattivo, senza precedenti per la gravità delle sue conseguenze alla salute e vita umana, sistemi ecologici, sociali ed economici, patrimonio culturale.

L’Italia è il maggiore partner della Bielorussia nell’organizzazione del risanamento dei bambini provenienti dalle aree colpite dalle conseguenze della catastrofe di Chernobyl. Negli ultimi 25 anni nell’ambito dei vari programmi di accoglienza temporanea sono stati ospitati in Italia più di 500 mila bambini, l’Italia accoglie da sola oltre il 50% di tutti i bambini bielorussi andati all’estero nell’ambito dei cosiddetti progetti Chernobyl che coinvolgono decine di paesi del mondo. Sono oltre tre milioni gli italiani coinvolti a vario titolo nei programmi di solidarietà con la Bielorussia.

 

30 anni  dal Disastro di Chernobyl

25 anni di solidarietà della famiglie sarde a favore dell’infanzia bielorussa.

bambini bielorussiDa ben 25 anni le famiglie sarde sostengono e aiutano i bambini bielorussi nell’ambito dei programmi di accoglienza che vedono ogni anno ospitati nell’Isola minori provenienti dalla Repubblica Belarus nei mesi estivi e nel periodo Natalizio.  Nel corso di questi anni, non  c’è stato paese e città della Sardegna che non abbia avuto una famiglia che con generosità ha aperto le proprie case alle vittime di Chernobyl, aderendo al più grande progetto di solidarietà internazionale del dopoguerra. Le famiglie sarde organizzate in varie associazioni di volontariato, sono fra le più attive nel promuovere programmi e progetti di sostegno anche direttamente in territorio bielorusso.

Oggi il progetto di accoglienza in Sardegna dei bambini bielorussi ha peculiarità originali, trasformandosi in una grande occasione di scambio culturale e di conoscenza reciproca: sono ormai abituali gli scambi studenteschi reciproci, le mostre e i concerti di artisti bielorussi in Sardegna e di artisti sardi in Bielorussia, le visite di delegazioni, la partecipazione a manifestazioni sportive a vari livelli. Il Primo Canale della TV Bielorussa ha dedicato e continua a dedicare alla Sardegna una serie di documentari di successo che hanno raccontato la cultura, le tradizioni, la natura, i monumenti dell’Isola, mai come in questo caso, la diplomazia dal basso nata attraverso i bambini, piccoli Ambasciatori di Pace, è stato lo strumento fondamentale di un rapporto di amicizia e di reciproca conoscenza che rende la solidarietà un valore concreto vissuto nel quotidiano!

La Sardegna è protagonista di importanti progetti innovativi di cooperazione decentrata allo sviluppo, promossi grazie al sostegno della LR 19/96, strumento importante che sostiene la cooperazione sarda in molte parti del mondo. In particolare opera oggi a Minsk il Centro Italo-Bielorusso di Cooperazione e Istruzione Sardegna, e l’Ente di Formazione Professionale “Sardegna Global”, in possesso di accreditamento del Ministero dell’Istruzione Bielorusso, ente di livello nazionale che ha formato oltre 4.000 giovani bielorussi in diversi settori.

Il Console Onorario della Repubblica Belarus  in Sardegna Giuseppe Carboni, in occasione dei 30 anni  della ricorrenza dell’incidente di Chernobyl, rivolge alle famiglie sarde, a tutte le istituzioni dell’Isola: alla Giunta e al Consiglio Regionale della Regione Autonoma della Sardegna,  alle centinaia di amministrazioni comunali, alla Chiesa Cattolica, il proprio personale ringraziamento e quello delle istituzioni Bielorusse per questi  anni di intensa e fruttuosa opera di solidarietà a favore dell’infanzia della Bielorussia.

Grazie SARDEGNA!

Cagliari, 26 aprile 2016

Il Console onorario della Repubblica Belarus in Cagliari
Giuseppe Carboni

 

Nella foto, bambini bielorussi in un centro culturale nei dintorni di Minsk impegnati in attività folkloristiche

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