Casa Cristina ha bisogno del vostro aiuto!

 

 

di redazione

 

Casa Cristina, la casa alloggio dedicata alle donne che l’ente Il granello di sale, editore di questo giornale online, gestisce da tre anni a Ronta, è in grave difficoltà economica. Attualmente la casa ospita due donne e un minore. Il bambino ha appena 18 mesi.

La sua mamma è una donna etiope laureata in scienze infermieristiche a Pisa, iscritta all’albo degli infermieri professionali, in Italia da 15 anni. Per motivi vari attualmente non ha lavoro anche se lo sta cercando disperatamente. Noi la ospitiamo, paghiamo le utenze, anche per l’altra signora, un’anziana con poche possibilità economiche che ha inaugurato la casa. Ma non basta. Le esigenze sono tante!

Avremmo, inoltre, la  possibilità di aprire un’altra casa alloggio, a Borgo San Lorenzo, ma non riceviamo contributi da nessuno se non il sostegno di chi crede nel nostro lavoro rivolto alle donne in difficoltà. Sostenete Casa Cristina!

Anche 5 euro per noi fanno la differenza!

Indirizzo Paypal: ilmiogiornale@infinito.it 

Nella foto: le ospiti di Casa Cristina con Francesca Lippi e Cristina C. volontaria dell’associazione

3 thoughts on “Casa Cristina ha bisogno del vostro aiuto!

  1. Spett.le Redazione, rilevo l’appello che, per la verità, non si discosta
    da molti altri analoghi, e magari ben più gravi e urgenti. Ma purtroppo bisogna fare i conti con la realtà: la crisi sociale in senso lato e le relative conseguenze che sembrano non avere mai fine. Ma come si fa a chiedere agli italiani sempre più “provati” (loro malgrado)? Sarebbe indicativo richiamare l’art. 3 della Costituzione: “E’ compito dello Stato rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale”. Un dovere che si dovrebbe imporre alla Istituzioni, a cominciare dal capo dello Stato, quale garante. I più fervidi auguri per una possibile e concreta
    soluzione. Ernesto Bodini (giornalista e volontario nel sociale).

  2. Caro Ernesto, non c’è dubbio che siamo tutti provati dalla crisi, ma quello che finora ci ha tenuti a galla è la solidarietà, non certo lo Stato. E a questa ci appelliamo, come tantissime altre associazioni, pur consapevoli che potremmo ottenere poco perché quel poco per noi sarà già tanto. In un mondo ideale dovrebbe essere lo Stato a finanziare ed erogare determinati servizi, ma così non è e se aspettassimo il suo intervento, moriremo nell’attesa. Io credo che si debba procedere in due direzioni: fare pressione sullo Stato perché faccia la parte che costituzionalmente gli spetta e, nel frattempo (nel lunghissimo frattempo), continuare a compensare le sue enormi mancanze. Peraltro, i dati di cui leggevo ieri su Vita.it dimostrano che il privato sociale sa fare molto meglio del pubblico (e, sapendo come viene gestito questo, non c’è di che stupirsi): http://www.vita.it/economia/impresa-sociale/dal-non-profit-alta-qualit-e-costi-pi-bassi-del-23.html

  3. Caro Ernesto, lo Stato con noi è…latitante e così anche le istituzioni locali… da anni ormai! Abbiamo provato di tutto in ambito locale, ma nessuno ci ha sostenuto, anzi…Grazie agli appelli che ciclicamente inseriamo nel giornale, arrivano piccole offerte che ci permettono di sostenere Casa Cristina. Gli italiani sono provati, lo so bene, ma noi teniamo duro e che ben vengano i confronti quando sono costruttivi, per il resto non c’è tempo, davvero. Seble. la donna nostra ospite sta cercando lavoro, ma ancora nulla, come milioni di italiani. Ma noi insistiamo e credo che qualcosa venga fuori prima o poi. Grazie, quindi, a tutte le nostre sostenitrici e ai nostri sostenitori.

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