“Volevano uccidermi” ha detto la studentessa stuprata nell’aquilano

 

 

 

 “Volevano uccidermi”: è la frase riferita alla madre dalla giovane laziale, tuttora ricoverata in ospedale, vittima di uno stupro a Pizzoli (L’Aquila) nella notte tra sabato e domenica scorsi, dopo una serata in discoteca. Lo ha riferito l’avvocato della famiglia, Enrico Maria Gallinaro.

RIS,SU SOSPETTATO SANGUE DELLA VITTIMA – Sono della giovane studentessa, presunta vittima della stupro, sangue e tracce biologiche trovate su camicia, mano e braccialetto da polso del maggiore sospettato, il 21 enne militare originario della provincia di Avellino, di stanza al 33esimo reggimento artiglieria Acqui, iscritto sul registro degli indagati da ieri. Emerge, si è appreso, dai primi risultati degli esami del Ris di Roma. Si aggrava quindi la posizione del giovane. Dissequestrata l’auto del giovane militare aquilano coinvolto con altri due commilitoni ed una giovane nell’inchiesta sullo stupro di una studentessa laziale, fuori da una discoteca dell’Aquilano, la notte tra sabato e domenica scorsi. Nel provvedimento si evidenzia che gli investigatori hanno terminato di rilevare le tracce – di sangue e biologiche – per ricostruire il fatto e stabilire se il fatto sia avvenuto o meno nell’auto. Proprio nell’autovettura, i quattro giovani sono stati bloccati subito dopo il ritrovamento della ragazza, svenuta e sanguinante.

Ansa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *