I videogiochi diventano sport mondiale

In questi giorni sta suscitando un discreto scalpore la notizia, annunciata dal Comitato Olimpico Nazionale, che  i videogiochi diventeranno uno sport mondiale. A quanto pare nelle prossime olimpiadi non sarà da escludere la presenza, tra sport come nuoto, judo, calcio e tiro con l’arco, anche di quella di videogiochi competitivi come League of Legends, Call of Duty e simili. Una dichiarazione del genere ha fatto festeggiare alcuni e ha lasciato perplessi altri ma non si può negare che, comunque, ha stupito tutti.
D’altronde sono ormai molti anni che esistono gare a livello nazionale e anche mondiale riguardanti i videogiochi dove molti ragazzi (il più delle volte fra i 18 e i 25 anni d’età) competono duramente per accaparrarsi il primo posto quindi non è una sorpresa la decisioni presa dal Comitato Olimpico Nazionale.

Molti, però, hanno dissentito al riguardo,  ad esempio Federica Pellegrini, nella foto,  nota campionessa di nuoto olimpico in tutto il mondo. “Ci sono rimasta un po’ male. Ogni sport ha le sue peculiarità, posso arrivare a capire che per prevalere si debbano fare tanti sforzi, ma da qui a definire sport i videogiochi…” afferma la campionessa aggiungendo: “Lo sport è fatica fisica, e io ne so qualcosa visto che da una vita sono impegnata in vasca e non solo”.
Non è comunque da negare la fatica e l’impegno che i videogiocatori agonistici mettono nel loro sport dato che, a livelli competitivi avanzati, sono richieste ore e ore “di allenamento” al fine di potenziare i propri riflessi ed affinare le proprie tecniche affinché si possa avere la meglio sugli altri.
Nonostante questo la situazione rimane tutt’ora molto dibattuta e si avranno certamente nuove notizie ai prossimi giochi olimpici.

Lorenzo Toninelli

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