Venezia

La mia nonna era nata a Napoli, ma era vissuta a Torino, Sulmona, Ravenna, Venezia, Roma, Siena, erano i tempi del fascismo ed il mio bisnonno, suo padre, si era guardato bene dal prendere la tessera, perciò, essendo ferroviere, subiva spostamenti continui nel suo lavoro di capotreno, come punizione per non essersi adeguato al regime. Ricordo che in casa mia si sentiva fin da piccoli una miscellanea di dialetti e, fortunatamente, si assaporavano piatti di varie regioni italiane. Ho avuto la possibilità di conoscere il mio bisnonno e di starmene tranquilla sulle sue ginocchia. Lui mi raccontava bellissime storie sui suoi viaggi nelle varie città, mentre io gli stuzzicavo, arricciandoli, i suoi bei baffoni bianchi. Posso confessare che il mio bisnonno sia stato il primo, grande amore della mia vita. Ascoltavo incantata i suoi racconti, mi faceva divertire raccontandomi che si lavava da solo camicie e calzini, e poi li appendeva ad una corda, quasi furtivo, vergognoso, in un angolo della camera di un hotel in piazza San Marco a Venezia, la splendida città lagunare dove soggiornava. “Un giorno ti porterò a Venezia e dormiremo in uno di quegli hotel, te lo prometto” mi disse il nonno, vedendomi più assorta del solito all’ennesimo racconto. Il nonno ci lasciò pochi giorni dopo, stroncato da un infarto. A Venezia, andai da sola, anni dopo.

Francesca Lippi

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