Una storia di ordinario degrado sociale: disoccupato e indignato

Abbiamo ricevuto questa lettera da un nostro lettore, indignato per come vanno le cose in Italia.

Ecco il suo sfogo.

 

Salve,
mi chiamo Vincenzo La Barbera, sono un ragazzo di un paese della provincia
di Palermo, disoccupato, sposato con una figlia di 3 anni. La storia che vi
voglio raccontare inizia il 17 giugno del 1998. Parto per la scuola allievi
carabinieri ausiliari di Benevento per iniziare il corso per carabiniere
ausiliare perchè avevo deciso di prestare servizio di leva presso l’Arma
dei Carabinieri. Finito l’anno di servizio di leva come previsto dalle
normative allora vigenti faccio il concorso per il transito in servizio
effettivo, vengo dichiarato idoneo alla ferma quadriennale ma non collocato
nei posti utili per transito in servizio effettivo, ma mi collocavo nei
posti utili per l’accesso in ferma biennale, allora avevo 23 anni e
accettai la ferma per un altro anno. Alla fine di quest’altro periodo di
ferma, come previsto dalle normative allora vigenti partecipai al concorso
per il transito in servizio effettivo, ma non risultai nei posti utili per
il transito in servizio effettivo ,il 16 giugno 2000, dopo due anni di
servizio venni posto in congedo e allora iniziai la ricerca di un lavoro che
non arrivava. Facevo concorsi ogni tanto lavoricchiavo ma non potevo arruolarmi nell’esercito perchè avevo passato il limite di età: avevo 24 anni. La
cosa non mi pesava, avevo iniziato a studiare all’università, ero figlio
di famiglia, i miei genitori non mi facevamo mancare niente ed ero
tranquillo.
Nel maggio del 2002 mentre passeggiavo tranquillamente nel mio paesino di
Mezzojuso incontro il maresciallo dei carabinieri che mi comunica che se
volevo potevo accettare un richiamo in servizio per sei mesi alla fine dei
quali potevo partecipare a un concorso per il transito in servizio
effettivo. Accettai subito, anche perché negli anni Settanta ad un uguale
richiamo non fu congedato nessuno. Tutti eravamo convinti che doveva essere
scontato il transito in servizio effettivo, ma alla fine dei sei mesi, a causa di un taglio di posti fummo costretti a partecipare ad una selezione. Dei 976 ragazzi richiamati solo 234 passarono in servizio effettivo, agli altri fu concesso un ulteriore periodo di richiamo di 6 mesi alla fine del quale per mancanza di posti
siamo stati sottoposti ad un’altra selezione. Stavolta  solo 123 transitarono in servizio effettivo, gli altri  sono  stati mandati a casa nel giugno 2003 con tre anni di servizio. Dei 619 ben 376 avevano un’età superiore a 25 anni. Successivamente il Parlamento approvò la legge 226/04 c. Questa legge prevede che per entrare nei carabinieri bisognava fare un anno di servizio nelle forze armate (esercito, aeronautica e marina) come vp1, ma uno dei requisiti era quello di non aver superato il 25° anno di età, anche se viene data una riserva per chi aveva prestato servizio come carabiniere ausiliario.  376 ragazzi a causa dell’età anche se hanno prestato tre anni di servizio nei carabinieri in virtù della legge 226/04 non potranno ma rientrare in servizio nell’arma. Una grave ingiustizia subito segnalata ai politici, i quali in certi casi si sono adoperati con interrogazioni, emendamenti ecc.
Ad oggi dopo 8 anni nessuna risoluzione ad una grave ingiustizia che
calpesta la dignità di 376 poveri ragazzi i quali la maggior parte vivono
il dramma della disoccupazione. Dopo il congedo ho cercato di lavorare ma
niente. Ho anche  presentato una domanda al comune di Palermo per un
bando di sei mesi di lavoro come vigilante nei pressi degli edifici
scolastici (i cosiddetti lavori socialmente utili). Ho allegato alla domanda il
congedo che attestava che avevo prestato tre anni nell’arma dei
carabinieri, ma la mia domanda è stata rigettata perchè non risultavo
iscritto nella lista degli ex detenuti.
Comunque ad oggi sono disoccupato, vivo grazie all’aiuto dei miei
genitori e suoceri. Un vicino di casa che ha fatto tre anni di galera per
spaccio lavora perché ha diritto, io con tre anni di servizio  nei
carabinieri vittima di una forte ingiustizia mi ritrovo a 35 con moglie e
figlia disoccupato. Forse era meglio se il 17 giugno 1998 non mi
presentavo alla scuola allievi dei carabinieri di Benevento, ma iniziavo
un’attività di spacciatore magari mi arrestavano ed ora ero ex detenuto e
avevo un lavoro.
W L’ITALIA
La Barbera Vincenzo, Marineo

6 thoughts on “Una storia di ordinario degrado sociale: disoccupato e indignato

  1. Vincenzo massima solidarieta dei Colleghi che si trovano nelle stesse condizioni,con un anno e tre anni di servizio Vergogna !!!La incresciosa condizione che versano i Carabinieri Ausiliari posti in congedo ancora tutt’ oggi , pur avendo prestato servizio nell’Arma dei Carabinieri con abnegazione e spirito di sacrificio, si ritrovano tra le fila del precariato, non avendo potuto, al termine della ferma contratta, sviluppare una carriera nelle Forze armate o nelle Forze di polizia ad ordinamento militare o civile;
    la maggior parte degli ausiliari, al termine del percorso nell’Arma, nonostante sia risultata idonea al proseguimento di carriera, non è stata prescelta per la ferma quadriennale, venendo congedata per esubero ed esclusa, di fatto, dall’immissione nei ruoli del servizio permanente delle Forze armate
    l’Arma dei carabinieri, ai fini di completamento dell’organico, ha più volte indetto concorsi pubblici, ai quali hanno avuto negato accesso sia agli appartenenti alle Forze Armata sia privati cittadini. In tal senso il decreto legislativo n.198 del 1995, nel dettare norme relative al reclutamento dei carabinieri, ha richiamato la legge n. 537 del 1993. Tale legge prevedeva che il Governo emanasse uno o più regolamenti per «incentivare il reclutamento di cui alla legge 24 dicembre 1986, n. 958, e successive modificazioni, riservando ai volontari congedati senza demerito l’accesso alle carriere iniziali nella Difesa, nei Corpi armati e nel Corpo militare della Croce rossa»;
    le quote di cui sopra non sono però state rispettate, tanto che nei recenti concorsi banditi dall’Arma dei carabinieri a partire dal 1998 per gli ausiliari in congedo non è stata prevista alcuna riserva di posti, essendo questi ultimi esclusivamente destinati agli altri Corpi delle Forze armate.
    nel tempo siano state emanate (decreto-legge n. 64 del 2002, legge n. 226 del 2004)dove vi e’ impedito tale personale di poter aver visto soddisfatte le proprie aspettative riservando agli stessi , riserva di posti a loro vantaggio preparazione professionale ottenuta essendo esperto dopo aver prestato servizio ambito Reparti Comando Territoriali con ferma volontaria ordinaria di uno a tre anni di servizio .Si invita da parte vostra quali iniziative da intraprendere con il Ministero della Difesa di cui giungano per l’attuazione di un piano di ricollocazione al fine dare nuovamente questi giovani l’ utilizzo non riuscito fronte di un carenza organica dell’Arma stessa e’ che preveda la loro conseguente ammissione nei ruoli del servizio continuo della Forze Armata, a scapito di notevole spesa e di spreco delle risorse finanziarie a carico dell’erario per la frequentazione di ulteriori corsi d’addestramento tenuti alle nuove figure di volontariato, I Carabinieri Ausiliari sono una risorsa indispensabile per lo Stato a beneficio dei cittadini,poiché Rappresentano maggior risparmio a fronte oggi limitate spese per le assunzioni a causa ridotti fondi finanziari risultando Costo Ridotto concretizzando netto risparmio che incida positivamente sul Bilancio dello Stato . Risorse umane già formate addestrate tali compiti ,i quali con un Corso di aggiornamento di tre massimo 6 mesi,preparati ad essere impiegati al servizio dei Cittadini , ma ora sono mestamente in attesa che il Parlamento si pronunci una buona volta sulla fine della loro precarietà. Del resto, proprio in conformità agli obiettivi della Fase2 dell’attuale governo quale occasione migliore per la creazione di nuovi posti di lavoro, .La Benemerita, da sempre legata alla Sicurezza del Paese sin dalla sua fondazione e che attualmente costituisce i due terzi delle intere Forze Armate, in un momento delicato come questo , merita più attenzione, non deve essere indebolita bensì rafforzata.

  2. FORZA VINCENZO SIAMO CON TE PUOI CONTARE SU 370 RAGAZZI E SULLE LORO RISPETTIVI FAMIGLIE …..

  3. sono una mamma di un ragazzo che ha subito la stessa ingiustizia di Vincenzo, mio figlio ha 33 anni disoccupato, per fortuna non sposato, mio figlio si trova nella situazione che non trova lavoro o perchè fici u sbirru (mentalità presente qui al sud) mio figlio in un supermercato non è stato assunto pichì fici u sbirru. o perchè secondo alcuni per essere mandato a casa dopo tre anni dai carabinieri avrà combinato qualcosa ,per questo motivo non è stato assunto in una società di vigilanza, quando mio figlio come tutti 300 e passa ragazzi sono stati congedati con note caratteristiche superiori alla media ed eccellenti . volevo dire ai signori politici se avete un cuore rendetevi conto della vigliaccata che avete fatto nei confronti di questi poveri ragazzi.
    Vincenzo troverai il mio sostegno in tutte le tue iniziative, anzi invito le mamme di questi ragazzi ad essere presenti in questo cammino, striamoci vicini incoraggiamoli
    DAI VINCENZO……
    PS SCUSATE I MIEI ERRORI (ORRORI) GRAMMATICALI

  4. Vergogna …………..mi vergogno di essere italiana quando sento queste storie VINCENZO HAI LA MIA MASSIMA SOLIDARIETA’

  5. Reintegrato nell’Arma dopo sette anni di assenza dal servizio: rindossa oggi la divisa

    Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta), ha pubblicato, in data odierna, il ricorso proposto dal vicebrigadiere Tramontano Onofrio, rappresentato e difeso dagli Avv.ti Liliana Farronato e Stefano Mosillo, contro le sentenza del TAR Lazio che nel 2007 lo collocava in congedo con effetto immediato con la motivazione di aver superato il periodo di 730 giorni di malattia non dipendente da causa di servizio. La vicenda che vede protagonista il suddetto sottufficiale, ebbe inizio nel 2003, quando, in seguito a un malore verificatosi durante il servizio, il vicebrigadiere Onofrio Tramontano rifiutò in un primo momento di essere sottoposto all’obbligatoria visita psichiatrica del CMO di Roma.
    Per una corretta informazione, giova rammentare che il Tramontano era impegnato in una operazione sotto copertura per indagine di droga. Tuttavia, senza effettuare alcuna diagnosi, nel maggio del successivo anno, la CMO di Roma considerò Onofrio Tramontano temporaneamente inidoneo al servizio militare sino a quando non si fosse sottoposto ad accertamenti. Intanto, superato il limite massimo di 45 giorni di malattia, il vicebrigadiere venne collocato in aspettativa dall’amministrazione per motivi sanitari, con conseguente intervento del TAR. Nonostante la successiva sottoposizione a visita medica presso la CMO che certificava l’idoneità alla ripresa del servizio e a un’ulteriore attestazione medica rilasciata da una struttura pubblica, il TAR dichiarò improcedibile la domanda di annullamento richiesta dallo stesso interessato e rigettò la connessa domanda di risarcimento a motivo della mancata tempestiva impugnazione dei verbali e delle comunicazioni precedenti, considerati atti autonomamente lesivi. Dopo sette lunghi anni di attesa e speranza, la sentenza del Consiglio di Stato ha oggi accolto l’appello presentato dal vicebrigadiere avverso la sentenza TAR Lazio del 2006, stabilendone l’immediato reintegro nell’Arma dei Carabinieri. I due legali difensori hanno fatto valere i diritti del loro cliente insistendo infatti sull’ingiustizia subita nel considerare l’arco temporale intercorso tra il verbale di mancata sottoposizione a visita e la ripresa del servizio, quale assenza per malattia. Carabinieri d’Italia Magazine è stata l’unica testata giornalistica a seguire il caso e la prima a dare la notizia alla stampa. In esclusiva nel prossimo numero del periodico Carabinieri d’Italia Magazine, sarà pubblicata l’intera intervista.

    FONTE: Catia Rizzo da “Carabinieri d’Italia Magazine”

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