UNA SERATA CON I ROTARIANI EPOREDIESI

di Ernesto Bodini (giornalista scientifico)

 


In un clima di intenso interesse per la cultura storico-scientifica dei soci rotariani eporediesi (Rotary Club Ivrea, presieduto dal dott. Franco Azzolini, si è parlato di agopuntura e del superamento del disturbo d’ansia con tale trattamento terapeutico. Relatore il torinese dott. Giuseppe Fatiga, ecografista e agopuntore che nello specifico ha trattato “Perché parlare di agopuntura. Verità e menzogne su una terapia antichissima”, un metodo clinico-terapeutico ormai consolidato per cultura ed efficacia. È ben noto che in Occidente per molto tempo il dolore è sempre stato fonte di ambiguità tra la cura e la sopportazione; in Oriente, invece fin dalla notte dei tempi è stato affrontato con l’agopuntura, dimostrandosi il metodo più efficace. Il relatore ha fatto un breve excursus sulla nascita dell’agopuntura, su quali sono i principi basilari della Medicina Tradizionale Cinese (MTC), quanti sono i punti di agopuntura conosciuti; ha inoltre spiegato se queste teorie hanno una dimostrazione scientifica, se l’agopuntura è solo un effetto placebo, se la Medicina ufficiale ha riconosciuto la validità dell’agopuntura e per quali patologie è indicata; ma soprattutto se cura solo i sintomi ed è realmente curativa. Infine, chi può esercitare l’agopuntura in Italia, e come la si pratica oggi. L’autore, di ultra decennale esperienza, ritiene che il “punto debole” dell’agopuntura sia stato, fino a poco tempo fa, quello di reggersi esclusivamente sui canoni della MTC che, per quanto forte di una storia millenaria (oltre 2400 anni) e di una pratica su un numero infinito di persone, ha mantenuto nel tempo una impostazione “discorsiva” intorno a concetti filosofici ed altrettanto figurativo-allegorici, spiegandosi così perché essai sia stata relegata nell’ambito della medicina alternativa. «Se l’agopuntura si presenta in questo modo – ha spiegato il clinico-scrittore – non può che uscire indebolita dal confronto con i colossi della Medicina tradizionale, ossia con coloro che nei secoli hanno fatto la storia seguendo le tappe della diagnostica e soprattutto della terapia. E ciò anche se la MTC ha una sua grande storia, ormai universale, e se la si vuole valorizzare è inevitabile il confronto (non competitivo ma sinergico) con la Medicina Occidentale». Il punto di partenza del dottor Fatiga, che ha suscitato particolare interesse dell’uditorio, è stato quello di considerare l’agopuntura nell’ambito della Medicina basata sull’evidenza (EBM), tant’è che particolarmente significativo è il concetto di una approfondita conoscenza dell’agopuntura nell’ambito della Neurofisiologia e delle Neuroscienze, in virtù della sua azione elettiva sul sistema nervoso centrale (SNC), con l’accortezza di valutarne la reale efficacia partendo dagli studi sull’ansia, sia dal punto di vista fisiologico che patologico. Ulteriori studi fatti dal dottor Fatiga riguardano l’ambito clinico vero e proprio, con l’utilizzo di metodologie condivise con la farmacologia e con un approccio clinico che comprende la semeiotica (disciplina quest’ultima, oggi ben poco insegnata negli atenei, ndr).

 


In particolare l’autore ha intrattenuto l’auditorio (prevalentemente di elevata cultura e professionalità nei vari settori) sulla pratica dell’agopuntura come strategia terapeutica per il trattamento dell’ansia, in quanto egli sostiene che ci possa anche essere una sinergia importante tra l’agopuntura e la terapia farmacologica, ovviamente quando indicata. «In particolare – ha precisato – in molte situazioni anche la sinergia tra agopuntura e terapia cognitivo-comportamentale (la psicoterapia più accreditata) può essere particolarmente indicata, soprattutto nei disturbi d’ansia più gravi in cui è compromesso in modo importante il comportamento del paziente (per esempio nell’agorofobia), secondo il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM V 2013); mentre ci sono altre situazioni in cui questa metodica clinica può essere utilizzata da sola…». Oggi, come ha ulteriormente  ricordato il relatore, l’agopuntura è praticata da molti medici in tutto il mondo, apportando notevoli benefici non solo in pazienti affetti da ansia patologica, ma anche in quelli che soffrono di depressione, e ciò nonostante i lusinghieri risultati siano stati per lungo tempo carenti o messi in discussione… Il contributo del dott. Fatiga, esperto anche in medicina generale, è stata la dimostrazione del superamento di pregiudizi o ritrosie che, alla luce dei fatti ormai più che datati, ha trovato e trova riscontro un po’ ovunque… anche nel mondo occidentale. Per quanto riguarda la legislazione attuale in Piemonte, ad esempio, l’esercizio di questa metodica terapeutica, rientra nella Legge n. 13 del 23/6/2015, definita “Modalità di esercizio delle Medicine non Convenzionali” (MNC). Tra queste, rientrano a pieno titolo l’Agopuntura, la Fitoterapia e l’Omeopatia, inserite in appositi elenchi dei professionisti sanitari che esercitano la MNC. Insomma, un’impronta medico-culturale che l’uditorio ha saputo apprezzare con molte domande, valorizzandone l’iniziativa, come a sottolineare il motto rotariano: “Servire al di sopra di ogni interesse personale”.
Foto di Josehine Ciufalo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *