Un Referendum che dà emozioni: l’esperienza di una lettrice

Una nostra lettrice, che ha preferito rimanere anonima, ci ha scritto raccontandoci la sua esperienza di voto per il Referendum.

Ho 35 anni e non è certo la prima volta che vado a votare, eppure quando stamani mi sono recata alla sede del mio seggio ho provato una sensazione diversa. Ho votato con cognizione di causa, credevo in quelle X che ho “disegnato”. Uscita dalla scuola, è arrivato un brivido dietro la schiena, come a dirmi che avevo fatto un buon lavoro. Questo Referendum non l’ho vissuto solo in prima persona, ho cercato di fare anche campagna informativa. Tanta gente è andata a votare anche grazie alle mie spiegazioni. Mi sono dispiacita di alcuni, che però, non hanno compreso l’importanza di questo voto. Sentirsi dire: “Non avevo voglia di votare”, oppure “Non so se vado” è sintomo di cattiva informazione. Questo era quello che volevano alcuni politici: boicottare il senso di questo Referendum. Per questo consiglio a tutti coloro che non lo hanno ancora fatto di andare a votare e di dare il loro contributo al futuro del paese. Una mano sulla coscienza: “Vogliamo un paese con centrali nucleari?, un’Italia che privatizzi l’acqua? I Ministri devono avere gli stessi diritti e doveri dei cittadini”.

Un’amica

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