UN QUADRO PESSIMISTICO E DECISAMENTE SEMPRE PIÙ REALE

Il testo che segue è di una voce modesta e senza particolari competenze, ma supportata da una determinata e costante capacità di osservazione dei problemi esistenziali.

di Ernesto Bodini (giornalista e opinionista)

Gli eventi negativi della vita quotidiana, mi riferisco alla cronaca nera, sono in continua ascesa: femminicidi, stalking, omicidi, infortuni e decessi sul posto di lavoro, frodi d’ogni genere e di conseguenza continue denunce e arresti. Una vera e propria escalation del crimine che dovrebbe preoccupare l’intera nazione. Per quanto le Autorità preposte si prodighino per arginare il fenomeno, alla luce dei fatti che ci è dato a conoscere i loro sforzi sono alquanto insufficienti. Evidentemente le Leggi, seppur aggiornate, non bastano e soprattutto non hanno più alcun effetto deterrente, tant’è che le carceri sono sovraffollate (oltre 59 mila detenuti per una capienza di poco più di 54 mila). A questo punto mi chiedo: quanta impronta ha lo Stato con tutti i poteri ad esso conferiti e quindi tutte le relative potenzialità per tutelare la serenità del suo popolo? All’interno e al di fuori delle aule del Parlamento si fanno tanti discorsi, promesse e molte mozioni, ma nulla cambia allo stato attuale: a mio avviso, giacché faccio parte (mio malgrado) della comunità italiana, siamo nei pressi dell’orlo di un precipizio, rischio ancor più concreto se si considerano altri problemi della vita quotidiana di tutti noi: natalità in discesa, disoccupazione, precariato, incremento della popolazione anziana fragile e bisognosa di molte cose, disabili e loro caregiver “allo sbando”, sanità pubblica in netto declino, incontenibili eventi catastrofici provocati dalla Natura, etc. A questo punto verrebbe da chiederci che cosa fare. Non sono certo io la persona più indicata per proporre concreti suggerimenti, giacché non sono al di dentro di alcuna fazione politica o movimenti analoghi, ma mi consta rilevare che chi è deputato ad intervenire (e non sono in pochi) non fa abbastanza e con scarse competenze; diversamente non si spiegherebbe la moltitudine e la continuità di tutti questi eventi funesti che mettono a repentaglio la nostra salute e la nostra vita. A parte alcune eccezioni possiamo constatare che gli uomini di potere quasi mai sono a rischio come lo è il resto della collettività, e ciò per una serie di intuibili ragioni; persone forse anch’esse preoccupate ma non abbastanza a mio dire quanto lo dovrebbe essere il resto della popolazione. Gran parte dei cittadini italiani (quasi 18 milioni), è da rilevare, pare non lo siano a sufficienza considerando la spensieratezza con la quale si accingono nei preparativi per il Capodanno; inoltre, costoro e tanti altri, non si pongono il problema di come lo Stato potrà risanare il debito pubblico che è di oltre 2.747 miliardi di euro, che non basteranno di certo tre Legislature per risanarlo neanche in parte. A mio parere in questi ultimi tre-quattro decenni c’è stato un eccesso di libertà, e comunque di molte pretese incontrollate, tant’è che non si riesce contenere ogni evento avverso come i reati contro la persona e il patrimonio, e quindi le ingiustizie di ogni genere. Ma dipende soltanto dalla volontà-incapacità dei politici (di ieri) e di oggi? Certamente, ma non solo perché è venuto meno il senso di civiltà e di responsabilità in molte persone, oltre al fenomeno della immigrazione che, per quanto rispecchi il concetto dell’umana solidarietà, un contributo negativo lo ha creato, salvo le dovute eccezioni di quella frangia di persone e famiglie che si sono ben integrate.

Max Weber

Il “miscuglio” di politici, religione, leggi, culture, crisi varie ed altro ancora, sono tutti ingredienti che inseriti nel “pentolone Italia”, non hanno prodotto e non producono il risultato di una Nazione democratica come lo è stata in gran parte sino agli inizi degli anni ’70, fatta la doverosa eccezione per il breve periodo del fatidico ’68 che, come è noto, non ha portato a sostanziali progressi quanto meno dal punto di vista dell’accettabile razionalità per una reale e civile convivenza. Tutto è ovviamente desolante, e ancora di più se si pensa alle più recenti e future generazioni, poiché non si intravedono piani di concreti provvedimenti né a breve e né a lungo termine. E va da sé che chi assume un ruolo con funzioni politiche di indirizzo pubblico sui vari versanti, ha una enorme responsabilità che io non vorrei avere per nessuna ragione al mondo e, anche se ben remunerata, purtroppo tale responsabilità prevedo, come ripeto, non avrà alcun esito positivo. Ho sempre considerato e rispettato gli animali, anche gli struzzi che, contrariamente a quanto si crede, quando si nutrono di erbe e semi frugano nel terreno con il becco chinando il lungo collo: la posizione che assumono induce a credere che nascondano la testa sotto terra; mentre gli uomini che li imitano lo fanno per venir meno ai loro ruoli e alle loro responsabilità e, purtroppo, costoro non sono pochi! Ma non dimentichiamo inoltre l’ovvietà del filosofo e sociologo tedesco Max Weber (1864-1920, nell’immagine), il quale sosteneva: «Ci sono due modi di fare il politico: vivendo “per” la politica, oppure vivendo “della” politica».

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