Torino: una nuova sala operatoria “ibrida” per il trattamento delle patologie cardiovascolari
Significativi progressi tecnologici all’ospedale Mauriziano Umberto I° di Torino
di Ernesto Bodini
(giornalista scientifico)
La tecnologia avanza sempre più a vantaggio della cardiochirurgia al passo coi tempi per rispondere al meglio nel trattamento delle patologie cardiovascolari che, come è noto, costituiscono la prima causa di morte nei paesi industrializzati. E, il Piemonte, con una popolazione con età media superiore a quella nazionale, ha una prevalenza maggiore di patologie croniche ed acute in questo ambito. Una realtà che vede l’ospedale Mauriziano Umberto I° di Torino all’avanguardia in questo campo essendosi dotata di una sala operatoria “ibrida” di ultima generazione, illustrata nell’Aula Carle martedì 28 maggio nel corso di una conferenza stampa presieduta dal presidente dell’Ordine Mauriziano Vittorio Brignolio (direttore Sanitario d’Azienda Giuseppe De Filippis), le cui caratteristiche consistono nell’unire i requisiti di una sala operatoria tradizionale per chirurgie di elevata specializzazione (cardiochirurgia, chirurgia vascolare, etc.) con apparecchiature integrate di diagnostica radiologica particolarmente sofisticata in grado di trattare con minor invasività le patologie aortiche, carotidee e degli arti inferiori, l’impianto di valvola aortica transcatere con accesso sia trans-femorale che trans-apicale. Una nuova e propria frontiera che coinvolge l’intero Dipartimento di Cardiologia, Cardiochirurgia, Rianimazione e Chirurgia vascolare cui fanno capo la dott.ssa Maria Rosa Conte, i dott. Riccardo Casabona, Claudio Verdecchia, Mauro De Benedictis e Franco Nessi.
Questa sala operatoria, più grande il doppio (54 metri quadri) rispetto a quelle tradizionali, è stata progettata dal Ufficio Tecnico dell’ospedale Mauriziano (architetto Piero Armano) in collaborazione con il prof. Carlo Rafele del Politecnico di Torino e la supervisione della Siemens, e realizzata grazie al consistente contributo finanziario della Compagnia di San Paolo, che ha consentito la realizzazione delle opere di ristrutturazione edili ed impiantistiche dei locali, l’acquisto di tutte le attività diagnostiche, chirurgiche e cliniche oltre al cablaggio integrato tra la sala operatoria ibrida e le aule didattiche dell’Azienda ospedaliera. Ora il blocco operatorio comprende 2 sale operatorie di cardiochirurgia e chirurgia vascolare unitamente alla nuova sala ibrida (strettamente collegate), dotata inoltre dell’angiografo robotizzato Artis Zeego Siemens, e completata dall’ecografo bi-tridimensionale, dall’ecografo intravascolare integrato, dal poligrafo e dalle più sofisticate attrezzature anestesiologiche e di assistenza cardiochirurgia per la circolazione extracorporea. La Compagnia di San Paolo, che ha sostenuto interamente il costo della realizzazione con oltre 3 milioni di euro, di cui 100 mila per borse di studio, da tempo pone la propria attenzione ai progetti dedicati all’innovazione tecnologica in ambito sanitario, in particolare delle strutture ospedaliere torinesi, come la realizzazione innovativa di tre anni fa del Servizio di Odontostomatologia, con sale particolarmente dedicate ai disabili “non collaboranti”, diretto dal dott. Franco Goia.