Siena: il palio del 16 agosto e le rovinose cadute dei cavalli

 

 

In sintesi ecco cos’è accaduto al palio del 16 agosto, quello corso in onore della Madonna dell’Assunta: Il cavallo del BRUCO ha avuto un cedimento ed è caduto, l’AQUILA e la LUPA gli sono finite addosso, poi l’ISTRICE che seguiva ha  sbattuto nel colonnino trascinando nella caduta anche la CHIOCCIOLA. Cinque contrade sono finite per terra alla curva di S.Martino. Intanto la GIRAFFA ha un po’ rallentato e si è preparata ad impostare l’ultimo Casato. E la Giraffa ha vinto il palio! Ma a quale prezzo? Quello delle rovinose cadute di cinque cavalli, cadute prevedibili, perché i cavalli sono lanciati al galoppo su terreni non idonei, con sollecitazioni eccessive per i loro arti, in un ambiente che li carica di paura e stress, colpiti senza tregua dalle nerbate dei fantini. Insomma il palio con l’utilizzo di animali, siano essi asini, cavalli ecc. è uno spettacolo costruito sulla loro pelle. E’ ora di finirla! Sono senese e non me ne vogliano i miei concittadini, ma la tradizione delle carriere non ha nulla a che vedere con le caratteristiche etologiche degli equini. Quindi che ben vengano la passeggiata storica con i costumi medievali, il carroccio, gli sbandieratori, i tamburini, ma i cavalli lasciamoli stare. Lo so che al senese se gli levi il palio gli levi tutto, ma siamo nel 2011 e non nel 1400, è arrivato il momento di guardare in faccia la realtà e smetterla con le barbarie. Visto che dialogare in modo civile con gli amministratori locali e gli organizzatori è impossibile, è giunto il momento che siano i politici a capire l’essenza del problema per un intervento mirato che esca dall’equivoco in cui sono caduti, cioè far collimare le tradizioni popolari con il benessere degli animali. E poi la professione giornalistica non va tradita come hanno fatto a Siena TV che ha trasmesso le stesse immagini sul Palio della Rai facendo, però, sparire il cavallo che giaceva a terra…Aspiriamo ad un futuro in cui nei palii  nessuno sia ferito o muoia per puro divertimento.

Francesca Lippi

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