Sicurezza e connessioni: Oman, un paese moderno da visitare

Dove portano le nuove rotte del turismo mondiale, quali lidi vengono scelti da un turismo sempre più globalizzato? Non più solo in città d’arte o esotiche spiagge tropicali, la mappa delle location più ricercate mette in evidenza nuovi Stati e premia l’alacre lavoro di questi per farsi conoscere. Su tutti parliamo di una meta che ha puntato su alcuni settore chiave forte già di un patrimonio culturale e artistico di altissimo profilo, siamo in Medioriente e stiamo per raccontare alcune cose del magico Oman.
Il paesaggio a queste latitudini ha sempre offerto suggestioni da mille e una notte, il deserto che va a bagnarsi nelle acque del Golfo Persico si fa palcoscenico per le mille pose del sole che regala giochi di luce ineguagliabili in qualsiasi punto della sua volta. Ma nell’Oman fino al 1970 vigeva ancora la schiavitù, il paese era legato a una visione di sé più vicina al medioevo che alle sfide imposte dalla modernità. Sfide che venivano ignorate durante il sultanato di Sa’id bin Taymur e che invece sono state raccolte dal figlio Qabus, erede che rovesciò il padre in un golpe militare senza spargimento di sangue. All’epoca il nuovo sultano aveva solo 29 anni e aprì la strada all’epoca contemporanea del paese, una nuova via verso la definitiva democratizzazione del paese della quale probabilmente dovrà rispondere proprio Qabus in futuro.
I segreti di un turismo tra i più quotati al mondo Così un paese che era tra i più chiusi del mondo arabo oggi è divenuto una piacevolissima meta per i viaggi sia di piacere che d’affari. Ne sanno qualcosa gli italiani che hanno fatto crescere la loro presenza vacanziera presso il paese della penisola araba a livelli esponenziali. Sono diventate talmente un must le vacanze in Oman che un tour operator italiano ha addirittura aperto una sede a Mascate, capitale del paese. Anche grazie a queste realtà l’Italia è uno dei principali mercati turistici per l’Oman.
Ma ovviamente non sarebbe giusto ridurre tutto questo risultato alla sola bravura dei tour operator, la verità è che questo successo il paese arabo l’ha costruito un passo alla volta abbracciando la modernità in duplice maniera: aumentando sensibilmente l’apparato di sicurezza e la percezione di essa nel paese e agli occhi della comunità globale; connettendosi agli altri paesi investendo molto in aeroporti e nuove rotte aeree.
La sicurezza prima di tutto
In un periodo storico particolarmente travagliato come quello attuale, dove l’allarme è sempre pronto a essere lanciato, per un paese mediorientale esprimere un certo senso di sicurezza finisce per essere un elemento discriminante tra il successo o meno della propria industria turistica.
E l’Oman è un paese sicuro, addirittura uno dei più sicuri e non solo tra i paesi del Golfo Persico ma proprio in assoluto. A dirlo è il ‘The Trave and Tourism Competitiveness Report 2017’, un report realizzato dal World Economic Forum in merito alla competitività di ogni singolo paese nel campo turistico ma secondo specifici parametri. Nella categoria ‘sicurezza’ l’Oman si è piazzato quarto dietro solo a Finlandia, Emirati e Islanda. In pratica una garanzia.
Certo in tutta la regione manca un adeguamento a questo standard, più si va a nord e più si va incontro alle vere polveriere di tutta l’area che sono Siria e Iran, ma nel frattempo l’Oman ha messo a punto tutto il necessario per prosperare in sicurezza.
Trasporti e infrastrutture, le connessioni con la modernità
No, non bastano solo le bellissime wadi (oasi) del deserto, le bianche spiagge, i monti maestosi e le architetture antiche, in questo senso agli antipodi il tipico souq e le grandi moschee. Non basta poiché questi doni della natura e della storia vanno portati nella modernità avvicinandoli alle persone. Come? Aumentando le rotte aeree provenienti da Europa e Asia.
Uno degli investimenti più impressionanti fatti dal sultanato in tempi recenti è il nuovo aeroporto di Mascate, inaugurato proprio nel 2018. Parliamo di una struttura avveniristica da 335 mila metri quadri, di cui 6 mila dedicati solo all’area duty-free. Tutto è in scala a questa grandezza: 5 livelli di parcheggio per un totale di 2.300 posti auto; due gate principali per velivoli pesanti; 40 corridoi per gli imbarchi (finger); 29 aree comfort per passeggeri.
I servizi a disposizione sono innumerevoli, a cominciare dall’hotel 4 stelle di 90 camere che è situato all’interno stesso dell’aeroporto. Tra l’altro solo una delle tante soluzioni extra lusso che la zona adiacente all’area possa offrire, visto che intorno a questa nuova opera va strutturandosi tutta un’area destinata a uffici e meeting aziendali. Il nuovo hub aeroportuale è ad alta sostenibilità e in linea con l’attenzione all’impatto ambientale usata dal sultanato. L’obiettivo è di quelli spregiudicati: diventare entro il 2020 uno dei migliori scali a livello internazionale. Con questi ritmi di crescita non sembra un obiettivo proibitivo per questo paese.