SERIE E INDEROGABILI CONSIDERAZIONI

La molteplicità e la continuità dei fatti cruenti stanno “destabilizzando” gli esseri umani un po’ ovunque… e l’Italia non è esclusa

di Ernesto Bodini (giornalista e divulgatore di tematiche sociali)

Evidentemente gli eventi criminosi d’ogni ordine e natura che sono avvenuti e avvengono ogni giorno nel nostro Paese, non hanno insegnato e non insegnano nulla, o poco. Politici-governanti e Istituzioni varie non fanno altro che (come è giusto che sia) legiferare per porre un freno, ma con scarsissimi risultati. Tra denunce, querele, ammende, arresti, processi e condanne il fenomeno dell’inquinamento contro la persona e il patrimonio si va sempre più estendendo, con la conseguenza che gran parte di noi, bravi e onesti cittadini, siamo vittime o potenzialmente tali. Il fatto stesso che anche le Forze dell’Ordine sono sempre più bersaglio della criminalità mi pare che sia un segnale di un ulteriore preoccupante allarme, ancor peggio quando anche ministri ed altri personaggi influenti sono oggetto di truffe e ricatti, i cui episodi sono maturati proprio recentemente. Ora, mi chiedo: quando si arriverà ad arginare questa escalation che fa dell’Italia uno “scempio” degno di qualche paragone configurabile in epoche ormai lontane? Un copione intriso di scandali uno dietro l’altro tanto da gettare fango sulla nostra Costituzione e su determinate Leggi garantiste, ma purtroppo non a sufficienza… In merito a ciò, seppur in estrema sintesi, mi chiedo quale la “reale” preoccupazione degli italiani, la cui gran parte tende ad allontanarsi dalla stessa frequentando costantemente stadi ed arene per baciare i piedi dei loro beniamini-idoli, distraendosi così attraverso svaghi per rimuovere quanto il Paese sta soffrendo. Quello che manca, a mio avviso, è un maggior senso di responsabilità individuale e collettiva, come pure una maggiore determinazione nell’agire sia nella prevenzione che nella repressione, una carenza che stiamo pagando cara giorno dopo giorno. Personalmente ritengo che siano da rimettere in ordine tutte le carte del “gioco politico-istituzionale”, poiché ogni debolezza avrà l’effetto di una condanna nei confronti della collettività, peraltro già in corso e non priva di problemi di altra natura.

È passato molto tempo da quando un considerevole gruppo Eroi (in questo caso il termine è più che appropriato) si è sacrificato per una unione e una pace condivise, sia pur con pregi e difetti; un riferimento che non può e non deve essere ricordato solo in anniversari depositando una corona a destra e a manca e, seppur idealmente si volesse far resuscitare i protagonisti della lotta per la libertà e l’uguaglianza, compresi i successivi “compianti” Padri della Costituente, io credo che gli stessi preferirebbero restare dove sono… per non veder svaniti il loro credo e i loro sacrifici. Tuttavia, è giusto e doveroso mantenere quell’amor patrio che ci hanno tramandato, ma è altrettanto doveroso fare in modo che sia garantita la nostra libertà e la nostra incolumità sia in ambito lavorativo che nella vita privata. Nel contempo, però, mi pongo altre domande. Ad esempio, quante le Leggi in vigore che non trovano riscontro nella concreta applicazione? L’elenco non è dei più modesti, tant’è che mi sovviene quanto sosteneva il cardinale e politico francese Armand-Jean du Plessis, duca di Richelieu (1585.1642): «Promulgare una Legge e non farla rispettare equivale ad autorizzare la cosa che si vuole proibire». Un aforisma-sentenza molto forte che, seppur riferito ai suoi tempi e ai suoi connazionali, anche il nostro Paese (come altri) l’ha adottato. Ecco che i valori come libertà, diritto, uguaglianza, rispetto e dignità vanno in parte perdendo il loro concreto significato, come se la vita umana rientrasse in una sorta di astrattismo…

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