Reportage: Il Museo delle Navi Antiche di Pisa

Barca

Ciao a tutti e ben ritrovati! In questi giorni di pausa siamo andati un po’ in giro per la Toscana e oggi vogliamo raccontarvi quello che abbiamo visto, insomma abbiamo redatto un mini reportage che vi presenterà il Museo delle Navi Antiche di Pisa.

Il Museo è allocato nel contesto degli Arsenali Medicei, in Lungarno Ranieri Simonelli n. 16 a Pisa e conserva una grande quantità di reperti che raccontano 1000 anni di storia fatta di commerci e marinai, rotte e naufragi e, naturalmente, della città di Pisa. Il viaggio che compie il visitatore si snoda tra gli angusti spazi che una volta fungevano da stalle per i cavalli e le ampie sale ove sono posizionate le antiche navi. Vi assicuriamo che per visitare bene e con molta attenzione questo museo occorrono almeno 3 ore. Non fatevi ingannare dal nome, comunque, al museo delle Navi Antiche non ci troverete soltanto le navi e i reperti risalenti dal VI sec. a. C al VII secolo d. C ma addirittura un planetario!

Scheletri di un marinaio e il suo cane

Potrete osservare anche gli scheletri di un marinaio e del suo cane, tornati alla luce durante lo scavo delle navi romane che avevano subito un naufragio ed esposti tra i materiali accumulati dall’alluvione. Proprio nella nave B, è stato rinvenuto lo scheletro del marinaio che aveva tentato di salvare il suo cane dalla furia delle acque che non avevano lasciato scampo. Grazie a questo ritrovamento è stato possibile ricostruire il racconto di un naufragio e l’amicizia tra un uomo e il suo cane.

Ma inizierete la vostra visita nella prima sala, a destra, dell’entrata al Museo che è dedicata alla storia della città di Pisa, qui troverete un simpatico cartone animato realizzato da Andrea Camerini, che cerca di rispondere, in modo spiritoso, alle domande che si pone il visitatore del “Museo delle Navi” concludendo con il suggerimento di visitare il museo.

Scoprirete che a Pisa i primi riscontri di presenza umana risalgono all’età del Rame e la prima età del Bronzo (XIX-X-VII sec. a. C) e proseguono sino all’inizio dell’età del Ferro ( X sec. a. C.) con la quale si può dire che inizi la storia di Pisa città etrusca.

Il cippo ricostruito

Nelle varie stanze la fan da padrone i reperti delle Necropoli etrusche. In seguito potrete ammirare frammenti di marmo di cippi funerari, tra questi il cippo che è stato possibile rimontare in modo del tutto integro mostra che, probabilmente, uno scultore greco operava a Pisa nel VI sec. a.C. su soggetti di tipo etrusco.

I porti etruschi, tra i quali Pisa, erano ben collocati nelle antiche rotte e si presume che consentissero scambi di merci e arrivo di uomini di culture e costumi diversi. Si può ipotizzare, quasi con sicurezza, che Pisa abia avuto contatti con la Gallia, Roma, e la penisola Iberica, con le popolazioni sarde e il Mediterraneo Occidentale, sino alla Corsica. Dopo 5 secoli di indipendenza, anche Pisa, nel 180 a. C. diventò colonia romana pur se con l’appellativo di Colonia Julia Obsequens, cioè una colonia con maggiore autonomia.

E sotto il governo romano fu attuata la centuriazione, cioè un sistema di divisione agraria tipico degli insediamenti coloniali romani. Le divisioni agrarie dei romani persistono ancora oggi nei tracciati del territorio odierno pisano. Per ottenere queste suddivisioni si utilizzava la groma, che in questo museo è stata ricostruita per permettere al visitatore di cimentarsi nell’attività di un gromatico, cioè misuratore dei campi romano.

Il percorso prosegue alla scoperta di altri meravigliosi tesori arrivati attraverso le alluvioni delle quali, a più riprese, era stato interessato nei secoli il territorio pisano, alcuni tra questi reperti vennero alla luce nel 1998, durante alcuni lavori nei pressi della stazione ferroviaria di San Rossore, a 6 metri di profondità, infatti, fu trovata una serie di relitti navali, almeno una trentina, con i loro relativi carichi, ancora in ottimo stato di conservazione. I reperti, infatti, erano racchiusi in strati di argilla e sabbie che avevano permesso la conservazione, ma che dovevano essere ripuliti, datati, catalogati impegnando gli archeologi e tutto un sistema di laboratori e logistica che ha consentito di ricostruire la storia pisana a ritroso nel tempo per almeno 1200 anni.

Croce d’oro rinvenuta da sepolture longobarde rinvenuta negli scavi di Piazza Duomo

Pisa fu anche longobarda, ma sui modi e i tempi della sua caduta sotto il dominio di questo popolo sulla città si sa poco. E’ certo che ciò avvenne prima del 643 e che la città ebbe un ruolo fondamentale del regno longobardo, con la fuga di Adelchi a Bisanzio, partendo proprio da Pisa. In una sezione del museo è possibile ammirare alcuni reperti longobardi provenienti dagli scavi di Piazza dei Miracoli, tra i quali spicca la “Croce aurea” che vedete nella foto a sinistra.

Potremmo scrivere ancora molto di questo museo e parlarvi della visione di statuette, monili, giochi da tavolo, sacchi di monete romane, cesti, anfore, ricostruzioni di cucine di bordo, ancore in legno e anelli per unire le cime, di vele, di utensili quotidiani, di lucerne per illuminare la notte, di spade e coltelli, chiodi e asce, di semi e gusci di noci, di carrucole in legno del I sec. d. C. e di timoni del II d.C. di cassette che contenevano i bagagli dei marinai con stralci di iuta, probabili avanzi di tessuto, utilizzato per gli abiti indossati dagli stessi marinai e di serrature con chiavi in ferro per chiudere i loro bauli. Potremmo parlarvi del trasporto e del trasbordo delle merci, forse effettuato dagli schiavi e dell’allevamento di animali, alcuni crani di vari animali di età augustea sono esposti nelle teche o dei residui di grano, olio, vino trovati in recipienti che confermano il loro consumo, la coltivazione di questi prodotti agricoli e la conseguente prosperità della campagna pisana, di leggi marittime e decreti, ma ci fermiamo qui, perché ci auguriamo di avervi incuriosito abbastanza da far sì che organizziate una visita in questo museo che raccoglie e presenta in modo esaustivo e affascinante la magia di una Storia che appartiene a tutti noi.

UN PO’ DI NUMERI

13000 anfore

800 reperti

8 sezioni

1000 anni di Storia

CURIOSITA’

I giochi recuperati sono afferenti all’epoca romana, prevalentemente realizzati in osso, pasta di vetro, terracotta, tra questi sono presenti anche dadi truccati. Il simbolo di Roma sulla prima monetazione repubblicana era la prua di una nave, durante gli scavi è stata recuperata una moneta forata, di età augustea, dalla scassa dell’Alkedo, testimonianza dell’uso di mettere una moneta, come portafortuna, sotto l’albero maestro, questa moneta è presente nella sala 8 del museo. Lo scavo delle navi romane ha fatto rinvenire oggetti utili alla pulizia dei ponti delle navi, quali scopette e spazzole, e aghi da rete per la riparazione delle vele.

A nostro avviso questo museo ha una grande funzionalità didattica, poiché detiene anche laboratori didattici per bambini.

Info: Navi di Pisa | Laboratori e Percorsi di visita per Scuole e Famiglie

Le Navi Antiche di Pisa ·

Lungarno Ranieri Simonelli 16 – Pisa – tel: 0508057880

Lunedì- Martedì- Mercoledì – Giovedì – Chiuso

Apre

Ven alle 15:30- 18:30

Sabato 10:30- 20:30

Domenica10:30 – 20:30

A causa delle restrizioni relative al coronavirus, l’orario lavorativo e i servizi offerti potrebbero variare nell’immediato futuro. Per informazioni, rivolgersi all’azienda.

Reportage di Francesca Lippi

Fonti storiche tratte da: “Guida all’esposizione” di Pacini Editore

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