Cagliari: prosegue la battaglia di Alfabeto del mondo onlus per scongiurare lo sfratto

di Marcella Onnis

In questi giorni abbiamo dato spazio all’assurda vicenda di Alfabeto del mondo onlus (Acam), l’associazione culturale sulla quale incombe una minaccia di sfratto da parte del comune di Cagliari, proprietario dell’immobile in cui si trova la sua sede operativa.

L’Amministrazione comunale mantiene con Acam un atteggiamento poco lineare in quanto, da un lato, i servizi sociali stanno continuando a segnalarle persone socialmente svantaggiate da inserire nei progetti dell’associazione, dall’altro, però, le viene sbattuta l’ennesima porta in faccia. Dopo il no dell’Assessore alle Politiche sociali, infatti, anche l’Assessore allo Sviluppo economico e turistico ha ritenuto non opportuno incontrare l’associazione per esaminare il progetto da loro proposto al Comune lo scorso 20 febbraio (vedi l’articolo Offerta e domanda di solidarietà da Alfabeto del mondo onlus, paragrafo Comune di Cagliari pro o contro Acam?).

La prima motivazione è stata che in bilancio non ci sono fondi da destinare a questo progetto; quando, poi, la presidente di Alfabeto del mondo, Eugenia Maxia, ha fatto presente che, come ben illustrato nel preventivo, non è previsto alcun contributo economico a carico del Comune, le è stato risposto che la proposta non rientrava nella programmazione di quell’Assessorato. Evidentemente gli interventi proposti – corsi di lingue per migliorare le competenze linguistiche degli operatori turistici e corsi gratuiti di italiano per i turisti stranieri (servizio che, peraltro, l’associazione già eroga) – non sono utili allo sviluppo economico e turistico della città…

Vista la situazione, l’associazione conferma le due manifestazioni di protesta già preannunciate nei giorni scorsi:

– mercoledì prossimo, 20 marzo 2013,  dalle ore 9 alle ore 12, si svolgerà in via Crispi una manifestazione voluta dagli immigrati che frequentano i corsi di italiano. Per l’occasione, le centinaia di lettere di protesta, scritte da ognuno di loro nella propria lingua madre, saranno esposte al pubblico e consegnate all’ufficio protocollo del Comune, accompagnate da una petizione con 1.200 firme, indirizzata al Sindaco, Massimo Zedda;

– giovedì 28 marzo, invece, l’associazione si riunirà, dalle 17 alle 19, davanti al Palazzo civico di via Roma n. 145 dove terrà una conferenza stampa e mostrerà, ancora una volta, agli interessati le lettere di solidarietà ricevute. Queste ultime saranno quindi consegnate a mano al Sindaco da una delegazione composta da 60 persone in rappresentanza delle 45 diverse nazionalità degli studenti dei corsi di italiano e delle 15 materie insegnate (12 lingue, informatica, recupero scolastico e mediatore interculturale).

L’associazione invita tutti a sostenere la sua causa firmando la loro petizione, scrivendo al Sindaco di Cagliari, iscrivendosi al loro gruppo su Facebook (Regaliamo la cultura- Non fermateci !!!, che sta per raggiungere quota 1.000 membri) e partecipando alle loro manifestazioni.
Chi lo desidera può anche leggere sul sito www.alfabetodelmondo.eu la loro lettera aperta, tradotta in sardo e nelle altre principali lingue parlate dalla comunità di Alfabeto del mondo.

E tra i tanti accorati appelli rivolti al Sindaco c’è anche quello di Claudia Caboni, volontaria di Alfabeto del mondo:

 

La voce dei piccoli pazienti dell’ospedale microcitemico

 

Cagliari 14/03/2013

Gentile Sindaco Zedda,

anzitutto vorrei presentarmi: mi chiamo Claudia Caboni ho 28 anni e sono una delle migliaia di giovani laureate in cerca di lavoro.

Ma il fine di questa mia lettera non è personale, anche se in realtà un po’ mi riguarda personalmente, almeno quanto riguarda anche Lei e ogni altro cittadino di Cagliari.

Vengo al dunque, da più di tre anni ormai svolgo attività di volontariato presso l’Associazione Alfabeto del mondo, come insegnante di lingua spagnola e di italiano per stranieri.

Il mio compito all’interno dell’associazione però è un po’ particolare in quanto non insegno l’italiano alla classica classe di adulti immigrati, ma bensì svolgo il mio servizio presso la casa di accoglienza pediatrica dell’ASTAFOS di Via Dessì Deliperi.

I miei “alunni” sono bambini stranieri che hanno gravi patologie oncologiche, per lo più leucemici e talassemici, che arrivano a Cagliari per ricevere delle cure presso L’Ospedale Microcitemico, cure che nei loro paesi non possono avere.

Questi trattamenti necessitano di tempo, da un minimo di quattro-cinque mesi fino a due o tre anni. Dovendo rimanere così a lungo nella nostra città questi bambini, ma anche i loro fratelli che magari li accompagnano per donare loro il midollo, vengono inseriti all’interno del nostro sistema scolastico e necessitano quindi di un sostegno e un’affiancamento scolastico praticamente quotidiano.

In questi tre anni ho visto tantissimi bambini passare per quella casa e per fortuna quasi tutti tornare a casa. Vanno via ovviamente con la gioia nel cuore per la guarigione, ma portano con se anche un pezzettino della nostra città, della nostra cultura, e della nostra lingua, tutte cose che in piccola parte sono orgogliosa di avergli trasmesso anche io, tutte cose che l’ACAM nel proprio statuto si prefigge di trasmettere.

Nel maggio del 2011, poco prima della Sua elezione, ho personalmente accompagnato alcuni di questi bambini ad assistere alla Sagra di S.Efisio, seduti nelle scalinate sotto il palazzo comunale per tre ore hanno osservato e fatto domande sull’evento che a livello mondiale più rappresenta la Sardegna. Per tre ore non hanno staccato gli occhi dai costumi i fiori e i colori della nostra terra e hanno portato a casa un ricordo che credo non svanirà mai.

L’ACAM è anche questo, portiamo la Sardegna in giro per il mondo, trasmettiamo non solo la nostra lingua ma anche la nostra cultura, diamo la possibilità a chiunque di conoscere la nostra terra e le nostre tradizioni.

Le vorrei portare un altro esempio: una dei bambini di cui le ho parlato dopo tre anni di permanenza a Cagliari e dopo aver sconfitto la leucemia quest’estate finalmente tornerà a casa. Ormai ha 17 anni e a Cagliari ha preso la licenza media ed è stata sempre promossa senza debiti formativi presso il Liceo De Sanctis, una volta tornata in Eritrea, si iscriverà al Liceo Italiano, scuola d’elite ad Asmara, e sono sicurà sarà la prima della classe, grazie alle competenze acquisite qui a Cagliari.

Tutto questo grazie alla sua incredibile forza di volontà ma anche, me lo faccia dire, grazie a noi dell’ACAM, se l’Associazione non mi avesse mandato in quella casa chi si sarebbe occupato di lei?

 

Parliamoci chiaro Sindaco Zedda svolgiamo un servizio che dovrebbero offrire le Istituzioni, sopperiamo con la passione e la buona volontà ad una mancanza del sistema, chiedendo in cambio solo un punto d’appoggio per le nostre attività.

La mia richiesta è identica a quella di tutti gli altri volontari dell’ACAM, e cioè che ci venga permesso di continuare a svolgere le nostre attività presso la sede di Via Eleonora d’Arborea.

La mia è una voce tra tante che però ho sentito il dovere di farLe arrivare, se non altro per dar voce anche ai piccoli pazienti dei Microcitemici e per farle conoscere un’altro aspetto dell’importante servizio che questa nostra  Associazione offre all’intera comunità e del quale probabilmente era all’oscuro.

Sperando che tenga in considerazione le nostre richieste, la saluto cordialmente.

Claudia Caboni

1 thought on “Cagliari: prosegue la battaglia di Alfabeto del mondo onlus per scongiurare lo sfratto

  1. Bellissima la testimonianza di Claudia che ha dato voce ai piccoli pazienti dell’ospedale microcitemico. Comunque finisca questa triste vicenda dello “sfratto”, saremo sempre orgogliosi di aver contribuito ad aiutare questi bambini sfortunati ad affrontare la sfida più importante: quella per la vita!

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