Primo Maggio: On. Morganti (Eld) sui diritti dei lavoratori

«Mai come quest’anno la festa del Primo Maggio faccia riflettere le Istituzioni sia per rispettare di più i diritti dei lavoratori sia per la sicurezza sul posto di lavoro. C’è ancora molto da fare». Sono queste le parole di Claudio Morganti, europarlamentare indipendente dell’Eld, in occasione della festa del Primo Maggio, che rivolge un monito alle Istituzioni «per fare di più e soprattutto garantire il diritto ad avere un lavoro. Lo dice la stessa Costituzione – afferma Morganti – che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro ed oggi più che mai, in un periodo dove la disperazione dei cittadini sta prendendo il sopravvento e i suicidi sono all’ordine del giorno, dobbiamo riflettere. 

 

In particolare – prosegue Morganti –, il mio pensiero va a tutte quelle persone che il lavoro non ce l’hanno o lo hanno appena perso. Per loro, il Primo Maggio non sarà una festa, ma avrà solo il sapore della speranza per garantirsi un futuro per se stessi e per i propri figli. Sono molti i cittadini che stanno vivendo situazioni difficili e drammatiche che, purtroppo, spesso portano ad atti estremi. È soprattutto a queste persone che le Istituzioni devono stare vicine».

L’eurodeputato sottolinea anche che sui diritti dei lavoratori e sulla sicurezza sul luogo di lavoro «c’è ancora molto da fare. Pensiamo solo a Prato, dove ogni giorno migliaia di cittadini cinesi, spesso minorenni, vengono sfruttati per un euro all’ora e costretti a vivere in condizioni di schiavitù. Non dimentichiamo – sottolinea l’europarlamentare – che ogni 15 secondi, nel mondo, muore un lavoratore a causa di malattie o incidenti. Solo in Toscana nei primi mesi del 2013 sono state più di 100 le persone che hanno perso la vita nel luogo di lavoro. Non si può e non si deve morire sul lavoro».

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