Pierfrancesco Favino a Firenze per la scuola di recitazione “Oltrarno” progetto nato con il teatro della Toscana

 

 

 

 

di Francesca Lippi

30 luglio- Libreria della stazione Santa Maria Novella-  Firenze. Mi avvicino alla cassa per pagare. E lo vedo. L’aria dimessa. Gli occhi di un colore cangiante. Occhi che ridono. La barba sale e pepe un po’ lunga. Gli occhiali scuri appesi alla maglietta. Lo zainetto sulle spalle.  E resto folgorata. E’ il termine esatto. Malgrado  io non sia più una giornalista di primo pelo. Malgrado non abbia più 20 anni. Ma lui è il mio attore preferito: Pierfrancesco Favino. Mimetizzato perfettamente tra la gente. E’ un bell’uomo  nell’atto di pagare. Alla fine uno come tanti, però. Non resisto e l’apostrofo: “Pierfrancesco?“- Sì, sono io” risponde con la sua voce calda e profonda, anche se in tono sommesso”. Io farfuglio qualcosa del tipo “sono una giornalista, ma anche una tua grande ammiratrice!” mentre penso che per fortuna ho messo le zeppe e riesco a sembrare un po’ più alta del mio metro e 59, ma chi l’ha detto che non è importante essere alti, ma essere sempre all’altezza? Boh, forse l’ho letto stampato su qualche borsa o maglietta. Pierfrancesco sorride. Mi stringe la mano energicamente. Io intanto appoggio il libro che ho acquistato sulla cassa e copro i suoi due euro “scusa non voglio rubarti i soldi” una gaffe così non l’ho mai fatta nei miei 59 anni di vita, ma ormai! Lui prende i due euro. Intanto dietro di me la fila è aumentata in modo esponenziale. Il cassiere borbotta un “signora, dovrebbe pagare” io, versione ipnosi, pago, non mi accorgo del resto, poi però lo prendo e intanto gli domando: “Ma che ci fai in incognito a Firenze?” – Sono qui per la scuola di recitazione, sai quel progetto…trovi tutto sul sito http://www.teatrodellatoscana.it/”- Ah, bene- faccio io e gli porgo di nuovo la mano. Lui, gentilissimo, la stringe di nuovo in modo energico.  Poi sparisce tra la gente.

Pierfrancesco voglio chiederle scusa. L’emozione di incontrarla mi ha giocato un brutto tiro. Nessuno mi ha autorizzato a darle del tu. Non ci siamo mai incontrati prima, per questo non mi dovevo permettere un comportamento così poco rispettoso nei suoi confronti. La voglio ringraziare per la sua cortese disponibilità e per l’umiltà che traspare dal suo modo di porsi con le persone e poi per aver dato vita ad una nuova   realtà formativa per attori di cui c’era tanto bisogno a Firenze.  La scuola Oltrarno, che ha chiuso le iscrizioni il 18 luglio scorso. Ho letto che  la scuola ha durata triennale e prevede un massimo di 16 partecipanti, che siano cittadini italiani tra i 18 e i 28 anni, in possesso del diploma di scuola media superiore, che abbiano un’ottima conoscenza della lingua italiana parlata e scritta, e che siano di sana e robusta costituzione. Una struttura dinamica e innovativa, si legge nel sito, radicata al teatro e alla città, per un nuovo progetto internazionale di formazione professionale: una bottega/apprendistato non solo delle materie tipiche della pratica attoriale, ma anche degli altri saperi, dalla storia dell’arte alle scienze.

Grazie, di nuovo, Pierfrancesco.

 

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