PERSONALI E “GRAVI” CONSIDERAZIONI PER UN PAESE IN DECLINO

Comprensione per chi cade a causa di scellerati conflitti, ma anche un po’ di preoccupazione per quanti non possono e non potranno farsi curare per l’impoverimento scellerato del SSN

di Ernesto Bodini (giornalista scientifico e divulgatore di tematiche sociali)

Ci vuole un grande “sforzo di volontà” e soprattutto di “devianza etica” per dedicare particolare attenzione ai gravi problemi inerenti il nostro SSN, in considerazione del fatto che in altri Paesi ogni giorno centinaia di persone (civili e militari) muoiono per causa di menti contorte che, a mio modesto avviso, le questioni meramente politiche e di sconsiderate ambizioni per il potere, per certi versi stanno diventando un alibi… E non credo che bisogna essere necessariamente degli esperti di politica internazionale e di strategie militari per fare queste considerazioni, mentre sarebbe già un buon inizio se si cominciasse a studiare le cause di certi comportamenti umani che vanno ben al di là della razionalità. In buona sostanza, è inutile richiamare alla memoria gli eccidi dei secoli scorsi ad opera di menti altrettanto contorte, se si continua a subire il perpetuarsi di tale disumanità. Ma tornando ai nostri problemi interni, ovviamente assai meno gravi ma non meno importanti, mi pare lecito dedicare la massima attenzione se non vogliamo soccombere sia pur non per cause belliche; vale a dire che se trascuriamo (non prendendo gli opportuni provvedimenti) problemi come quelli relativi alla Sanità pubblica, ed altri ancora, rischiamo di “miniaturizzarci”… se non scomparendo sia pur non fisicamente e geograficamente. Ho sempre creduto che per condurre un Paese non basta una base politica rappresentata da centinaia di parlamentari, ma non meno indispensabile avere una coscienza etica e filantropica quali propensioni per il “reale” benessere della collettività. E non è un caso se nelle vicende politiche quotidiane non emerga mai il concetto di evergetismo, proprio perché implica un senso di elevata responsabilità morale e di amore per il prossimo. Con queste affermazioni sono certo di essere tacciato di eresia e di non far parte di questo mondo della “concretezza”, ma tali mie convinzioni sono talmente radicate che mi sento in pace con me stesso e quindi con la mia coscienza. A riprova di ciò rifuggo da ogni fuorviante inclinazione, mentre resto vicino a tutto ciò che è il valore della dignità umana e a tutela della salute dei miei simili. Ecco, dunque, che richiamo all’attenzione il decadimento dell’universalismo sanitario italiano, una decadenza causata da politiche scellerate prive della necessaria lungimiranza tanto che, da un po’ di tempo, ne stiamo patendo le conseguenze. Di questo passo, fra non molto non saranno pochi gli italiani che potranno permettersi anche un ricovero e magari un intervento chirurgico, con l’inevitabile conseguenza che a fronte di una grave patologia in corso parte di essi malediranno la Sanità italiana. E ciò nonostante gli sforzi immani di molti bravi medici che, manco a dirlo per rincarare la dose, stanno diminuendo per pensionamento, per rivolgersi in altre strutture nazionali ed estere e per garantirsi (più che giustamente) migliori garanzie professionali ed economiche. Ai decisori responsabili della Sanità italiana bisognerebbe fare un’altra ammenda, ossia il non aver fatto tesoro delle esperienze e della saggezza dei nostri avi, sia essi impegnati nelle scienze mediche che in quelle umanistiche e quindi anche antropologiche. A riprova di ciò, spesso si citano date, nomi e aneddoti del passato ma di questi non si fa uso a titolo di confronto e utile suggerimento. La Medicina ha fatto progressi notevoli, unitamente alla Chirurgia e ad altre Scienze correlate, ma la politica sanitaria negli ultimi decenni ha sempre considerato più la malattia che la Persona; e con questo non intendo certo fare del moralismo ma evidenziare anche l’inerzia del cittadino comune che, nel migliore dei casi, si limita scendere in piazza o a “sfogarsi” sulle pagine dei mass media; mentre ben lungi dal voler analizzare il problema e puntare ognuno il proprio dito verso chi ha avuto ed ha la presunzione di saper fare in tema di conduzione di un Paese che, fra non molto forse, rischia di depauperarsi, sia pur parzialmente… e le cause non sono solo per l’aspetto sanitario. Se poi si vuole richiamare il capitolo della burocrazia, si stratta di stendere un velo di ipocrisia, superficialità. indifferenza e tanto altro ancora. Ed è anche per questo ultimo aspetto che gli italiani languono e forse non si accorgono di cadere nel baratro.

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