PER NON DIMENTICARE ALBERT SABIN

Eventi e protagonisti della Scienza che hanno fatto epoca non è detto che meritino meno attenzione rispetto a quelli dello spettacolo.

di Ernesto Bodini (giornalista scientifico e biografo)

Le infinite occasioni per onorare le ricorrenze si arricchiscono ogni giorno sempre di più attraverso i mass media che, a seconda, della propria “inclinazione” politico-editoriale, privilegiano un evento o un personaggio piuttosto che un altro. Ad esempio, è da un po’ di giorni che mezzi televisivi, quotidiani e periodici dedicano un certo spazio per ricordare che i cantanti Lucio Dalla e Lucio Battisti, quest’anno avrebbero compiuto 80 anni. Premetto che non ho nulla nei confronti di questi due artisti scomparsi (peraltro mai conosciuti), che sicuramente hanno soddisfatto una infinità di platee un po’ ovunque, ma sfogliando varie testate giornalistiche non ho trovato alcun cenno per ricordare che quest’anno (e proprio questo mese) ricorre il 30° anniversario della morte dello scienziato Albert Bruce Sabin (26 agosto 1906 – 3 marzo 1993), scopritore del vaccino antipoliomielitico. È pur vero che non era italiano, ma rammento che era molto legato all’Italia e a Torino negli anni ’80 venne per ben quattro volte per presiedere convegni scientifici internazionali e che, il 26 settembre 1986, nella Sala Consiliare del Comune fu insignito dal sindaco Giorgio Cardetti della Cittadinanza onoraria (n.ro 1020). Ma non solo. In quell’occasione, nella sede del Consiglio Regionale del Piemonte (Palazzo Lascaris), insieme ad altri autorevoli Cattedratici italiani e stranieri, per l’International Workshop Immunization firmò la Charta Taurinensis, predisposta dal Comitato Medici per lo Sviluppo e dal Comitato Italiano per l’Unicef con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Tale documento conteneva le linee fondamentali indicative per l’istituzione di “Un Centro internazionale di Coordinamento di Studi immunologici”, e le principali tracce di lavoro da svolgere nei diversi Paesi partecipanti all’iniziativa intendendo evidenziare, in modo tangibile, come un coordinamento di sforzi e di impegno potrà portare a risultati concreti e al miglioramento delle condizioni di vita di milioni di esseri umani.

Inoltre, il 4 dicembre dello stesso anno su una intera pagina de “La Stampa”, dedicata alla Giornata senza fumo, compariva la figura del prof. Sabin mentre poneva la sua firma preceduta dalla seguente dichiarazione rivolta al sindaco Cardetti: «Signor Sindaco, aderisco con entusiasmo alla campagna di sensibilizzazione sui danni del fumo. So che il programma è particolarmente rivolto ai giovani e mi auguro che essi facciano tesoro del messaggio. È motivo di profonda soddisfazione che Torino, di cui sono cittadino onorario, abbia promosso questa iniziativa». Scorrendo alcune note autobiografiche si rilevano notevoli espressioni di stimolo, lungimiranza e saggezza, fra le quali mi piace ricordare: «Non basta lavorare per migliorare se stessi, bisogna essere in grado di farlo anche per aiutare gli altri, specialmente coloro che ne hanno più bisogno».

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