La parola ai lettori: “Né qui né altrove” di Gianrico Carofiglio

Pubblichiamo oggi un’interessante riflessione che ci ha inviato una nostra lettrice e che riguarda il romanzo “Né qui né altrove. Una notte a Bari”, una delle ultime fatiche di Gianrico Carofiglio.
Gianrico Carofiglio ha la straordinaria capacità di esprimere, in maniera sorprendentemente naturale e diretta, quei pensieri comunemente percepiti “al di sotto della consapevolezza” e quelle sensazioni quasi universali, ma che i più fanno fatica a descrivere, se non addirittura a decifrare: probabilmente è per questo che in “Né qui né altrove. Una notte a Bari” – (non)storia di pochi fatti e molti ricordi che, per quanto ne sa il lettore, potrebbe anche essere un’autobiografia – chiunque può ritrovare qualcosa di se stesso – e, perché no, magari pure della propria città – pur senza essere stato giovane a Bari, tra gli anni Settanta e Ottanta.
È tipico dei nostri tempi, per esempio, quel non sentirsi mai pienamente a casa – “né qui né altrove”, appunto – ora che la modernità e la globalizzazione ci sradicano presto per consentirci (o imporci?) di vivere qui e altrove. Ed è ancora frequente nei giovani la tendenza a rimanere intenti nelle proprie occupazioni mentre, a poche centinaia di metri, il resto del mondo va avanti, talvolta con gran fracasso (“Mentre passava la Storia non eravamo davvero qui. Né altrove”). È ovviamente propria della maturità, invece, la nostalgia per il tempo andato, in cui tutto sembrava possibile (o forse lo era davvero) e dunque tutto era perfetto; anche se – purtroppo – sul momento non ce ne siamo accorti. E che dire, poi, di quella precisa sensazione di irreparabilità che ci lasciano le occasioni che non abbiamo voluto cogliere “per non correre rischi”?
“Né qui né altrove. Una notte a Bari” è un libro che fa riflettere su se stessi: inevitabile voltare l’ultima pagina col fermo proposito di non lasciare che il tempo passi inutilmente … e con un’irresistibile voglia di assaggiare la focaccia barese!
Volete esprimere anche voi un giudizio su uno dei libri di cui vi abbiamo parlato o a cui non abbiamo ancora dato spazio? Lasciateci un commento o scriveteci a ilmiogiornale@infinito.it: per dire la vostra bastano anche poche righe!
concordo su tutto! questo è forse il più bel libro che Carofiglio abbia mai scritto. E devo pure fare ammenda per aver detto che il meglio di sè lo dà solo quando racconta del suo personaggio Guido Guerrieri!