Numeri, statistiche e curiosità sul fenomeno del gambling in Italia

Il settore del gambling online possiede attualmente un valore di 30 miliardi di euro e, in base alla recentissima infografica pubblicata da www.giochidislots.com , dovrebbe abbattere il muro dei 32 miliardi di euro entro la fine del 2015. Nel dettaglio i miliardi di euro provengono dal ramo delle scommesse sportive, oltre il doppio degli incassi legati al casinò online, saldamente al secondo posto. Chiudono il quadro i 3 miliardi di euro del poker e il bingo con un milione di euro. La parte del leone viene rivestita, come consuetudine da diversi anni dal betting online legato allo sport. A fare da traino al settore più florido del gambling è stata la rassegna iridata di calcio in Brasile, che ha visto la nazionale tedesca imporsi in una finale cardiopalma contro l’Argentina di Messi ed Higuain. In secondo luogo, non è da sottovalutare l’effetto esercitato dai campionati nazionali più seguiti (Serie A, Liga, Premier League e Bundesliga), oltre alle principali competizioni europee (Champions League e Europa League). Le principali piattaforme operanti nel settore – William Hill, Lottomatica, Betfair, Bet365 e 32Red Italia – hanno inoltre adottato strategie finalizzate ad incrementare il numero di registrazioni, proponendo bonus interessanti per i nuovi iscritti. La febbre per il pallone sferico ha fatto il resto.
Ma nonostante il divario dalle scommesse sportive, il ramo che ha registrato la maggiore impennata è stato il casinò online, in particolare quello legato a slot machine online e vlt. Recenti studi compiuti dai principali quotidiani specializzati nel settore forniscono una spiegazione plausibile a questa crescita esponenziale. Difatti, l’Italia figura al secondo posto nella classifica di spesa pro-capite annua alle cosiddette ‘macchinette’, ad un passo della nazione che da sempre si identifica con il gambling, ovvero gli Stati Uniti. Il Bel Paese, nonostante le recenti leggi proibizionistiche imposte dai governi Regionali e gli strascichi della crisi recessiva, continua a spendere e spandere nel gioco d’azzardo, figurando al sesto posto della classifica mondiale dei paesi più perdenti.
Adesso passiamo alle note dolenti. Il poker online con i suoi 3 miliardi di euro sembra apparentemente godere di una salute da leoni. In realtà non è così. Dall’interpolazione dei dati forniti dalle principali piattaforme di gioco operanti nell’Italia e nell’intera Unione Europea, la spesa complessiva nella modalità cash ha subito una contrazione negativa vicina al 23% rispetto al 2013. Inflazionato anche l’ex affollatissimo mondo dei tornei di poker online, che dopo il boom legato all’esposizione mediatica e alla liberalizzazione AAMS ha registrato una contrazione del 30%.
La categoria che ha registrato la maggiore crescita è stato quella delle slot machine online e delle VLT, vero e proprio fenomeno di massa in quell’Italia che domina la classifica europea di spesa pro-capite annua. La crescita esponenziale nel numero di account online, si è tradotta in un aumento delle entrate complessive per le ‘macchinette’. Altri fattori che hanno agito in maniera sinergica al boom sono stati lo sviluppo di modalità di gioco sempre più user-friendly, il naturale adattamento degli utenti ai nuovi metodi di pagamento disponibili sulla Rete e la promozione a 360° di prodotti di telefonia mobile come applicazioni sviluppate per iOS, Android e Windows Phone.
Chiudiamo la nostra analisi con il Bingo. Il dato nazionale, reso noto dall’Agenzia delle Dogane, mantiene anche nel 2014 il segno positivo, nonostante negli ultimi due anni vi sia stato un calo complessive delle vincite pari a 119 milioni di euro. Un risultato ottimo per una sottocategoria del gambling che non gode della medesima popolarità degli ‘altri fratelli’, ma continua a generare introiti grazie al legame indissolubile dei giocatori alle tradizioni italiane.

Il profilo del giocatore medio italiano

Chiudiamo questo speciale dedicato al complicatissimo mondo del gioco d’azzardo, fornendovi il profilo del giocatore medio italiano che emerso da uno studio compiuto da un team di psicologi esperti nel settore. Ogni giorno nel Bel Paese oltre 150 mila gamblers che si connettono a Internet, da rete mobile o da postazioni desktop, per puntare, scommettere e metter in palio una cospicua fetta dei propri risparmi sulle room delle principali piattaforme di gioco online. Il 42% del campione proviene dal Sud Italia, il 21 dall’Italia Centrale e il restante 37% da Firenze in su. I dati relativi alla provenienza degli utenti evidenziano come i meridionali siano degli incalliti scommettitori, in effetti anche giochi tradizionali come le carte napoletane sono maggiormente diffusi al Sud rispetto al Nord. Ma passiamo ai dati relativi al sesso: quasi l’85% dei giocatori online sono uomini, mentre il gentil sesso ha raggiunto la soglia del 15%, in netta crescita rispetto ai dati degli anni precedenti. Per quanto riguarda il target, ossessione degli esperti in campagne pubblicitarie, il 29% del totale ha una età media variabile tra i 25 e i 34 anni, seguito a breve distanza (27%) dalla fascia che oscilla tra i 35 e i 54 anni. La generazione 2.0, quella dell’era digitale, occupa il terzo posto con il 18% degli utenti, anche questo un dato in netto crescita rispetto al passato a causa dell’uso sempre più diffuso della Rete. Il restante 26% è occupato dalla fascia senior.

Il gioco è vietato ai minori di anni 18 e può creare dipendenza patologica.

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