In Norvegia è nata la “Doomsday Library” la biblioteca che custodirà la cultura mondiale

Nelle profondità dell’isola norvegese di Spitsbergenin, nell’arcipelago artico delle Svalbard, è stata costruita una vera e propria biblioteca con un intento molto specifico:  salvaguardare e proteggere i libri da un’ipotetica apocalisse. La costruzione della biblioteca è stata realizzata nella stessa zona del “Global Seed Vault”, la banca dei semi nata da un progetto del Fondo mondiale per la diversità delle colture (Global Crop Diversity Trust) in cui vengono custoditi gli esemplari di semi che permetterebbero all’umanità di sopravvivere se un disastro naturale spazzasse via tutte le riserve di cibo. La cripta, finanziata dal governo norvegese, è costituita in modo da conservare i semi per migliaia di anni sotto un consistente strato di permafrost.
La biblioteca “segreta”, nascosta nel permafrost– porzione di suolo perennemente ghiacciato che rende la biblioteca al sicuro da eventuali rischi –, prende il nome  “Doomsday Library” (con riferimento al “Doomsday”, ovvero “Giorno del giudizio”) e il suo compito è quello di conservare le tracce del passaggio dell’essere umano sulla Terra, custodendo così una vera e propria testimonianza della nostra presenza,  che potrà costituire l’archivio dei nostri pensieri e delle nostre opere più importanti, le quali potranno arrivare nelle mani di civiltà future. Per la conservazione dei libri, sarà utilizzato un sistema digitale di preservazione eterna chiamato PIQL, ideato in Norvegia e utilizzato per molti film di Hollywood. Due programmi, PIQL Writer e il PIQL Reader, permettono di trasferire contenuti digitali sulla speciale pellicola PIQL Film e quindi di rileggere a riprodurre per sempre tutti i file immessi di qualsiasi tipo e formato. I test condotti hanno mostrato che questo tipo di pellicola rende gli scritti leggibili anche a distanza di 500 anni, ma l’azienda produttrice è fiduciosa di poter superare i 1000 anni di conservazione.
I paesi di tutto il mondo sono stati invitati ad inviare in formato digitale e le loro opere più significative al World Arctic Archive da dove partirà il processo per l’inserimento nella Doomsday Library, destinata a raccogliere il sapere dell’umanità. I primi paesi ad aderire a questo progetto e che invieranno le copie digitalizzate delle loro maggiori opere sono il Messico e il Brasile. L’auspicio è che più Stati possibili aderiscano alla raccolta e alla conservazione dei testi ritenuti i pilastri fondamentali dell’umanità e, in particolare, della cultura di ogni paese, in modo da dare vita alla realizzazione di questo progetto, custode di uno dei tesori più preziosi al mondo: la cultura.
 
Ilaria Filippini
Fonte:  huffingtonpost.it

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