“Nella casa c’è un pino che brucia”: performance a Vorno (LU)

quattro ragazzi in mezzo a un bosco

Tenuta Dello Scompiglio

SPE – Spazio Performatico ed Espositivo

Via di Vorno 67, Vorno (Lucca) 

 

30 maggio – 2 giugno 2015

ore 18.15 nella pineta della Tenuta

 

PRIMA ASSOLUTA

 

Leonardo Delogu / DOM-

Nella casa c’è un pino che brucia

ideazione e regia di Leonardo Delogu

 

con Hélène Gautier, Simone Evangelisti, Sara Leghissa, Elena Cleonice Fecit, Daria Menichetti,

Francesco Michele Laterza, Leonardo Delogu, Giovanni Marocco, Mael Veisse

luci, oggetti di scena Giovanni Marocco | costruzione architettonica Mael Veisse | suono Michele Bertoni

 

una produzione Associazione Culturale Dello Scompiglio

 

[…] Non sappiamo più accendere il fuoco, non siamo capaci di recitare le preghiere e non conosciamo nemmeno il posto nel bosco,

ma di tutto questo possiamo ancora raccontare la storia, e ancora una volta questo bastò.

(Estratto da un racconto di Gershom Scholem)

 

quattro ragazzi in mezzo a un boscoSabato 30 maggio dalle ore 18.15 e in replica alla stessa ora il 31 maggio e 1 e 2 giugno, Leonardo Delogu / DOM- presenta, in prima assoluta, “Nella casa c’è un pino che brucia”, una produzione dell’Associazione Culturale Dello Scompiglio, ideata e diretta da Leonardo Delogu, in scena con Hélène Gautier, Simone Evangelisti, Sara Leghissa, Elena Cleonice Fecit, Daria Menichetti, Francesco Michele Laterza, Giovanni Marocco e Mael Veisse.

In questo lavoro, presentato nella pineta della Tenuta Dello Scompiglio di Vorno (Lucca), i performer si misurano con il bosco, luogo concreto e allo stesso tempo simbolico dal quale l’uomo nel corso della sua storia si è progressivamente distaccato, prediligendo la costruzione di uno spazio artificiale adeguato alla sua sopravvivenza.

“Abitare un bosco – spiega Leonardo Delogu – è un corpo a corpo con il tempo. È lui l’abitante più concreto di questi luoghi. Laddove l’umano si è ritirato o non ha trovato le giuste motivazioni per insediarvisi, vige un altro ordine delle cose, altre leggi, un altro tempo, un Tempo Profondo, quel fluire continuo, biologico dei viventi. L’umano oggi si è allontanato dal bosco, l’evoluzione della nostra specie ci ha portato a scegliere la costruzione artificiale di un habitat inorganico, più che l’adattamento e la relazione con lo spazio naturale.  In ‘Nella casa c’è un pino che brucia’ ci misuriamo con la lotta che emerge quando proviamo a ristabilire un contatto, un accordo, con ciò da cui ci siamo allontanati. Ciò che nasce dall’esposizione dei corpi al tempo del bosco è una caduta, una caduta della comprensione, una caduta dentro il lato in ombra delle cose.

Tutta la follia, la violenza, il conflitto tra ciò che siamo e ciò che crediamo di essere, s’impossessa dello spazio. Eppure più emerge la ferita, più una voce dal fitto del bosco ricorda che siamo parte dello stesso tempo, che siamo sulla stessa asse di rotazione, che percorriamo la stessa orbita, e che partecipiamo dello stesso movimento. E più sentiamo di essere parte di una casa più grande più la nostra s’infiamma e brucia.”

La performance è l’esito di un serie di residenze svolte dalla Compagnia alla Tenuta Dello Scompiglio a partire da giugno 2014.

 

Nella Tenuta Dello Scompiglio, dalle ore 15.00, sono inoltre visitabili:

“N O T E S P A R S E”, mostra fotografica e video installazione di Silvia Lelli e Roberto Masotti (1997- 2006), in cui si propone una serie di immagini provenienti dalla scena e dalla musica che formano una visione personale e poetica. Fino al 5 luglio;

 

Opere permanenti

Camera #3, installazione di Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman; In sosta di f.marquespenteado; There is not a priori answer to this dilemma (The Dolphin Hotel) di Francesca Banchelli; W18S di Antonio Rovaldi e Ettore Favini; Vuoto a rendere di Valentina Lapolla; Un Esilio di Valentina Vetturi; L’Attesa di Cecilia Bertoni; la mostra collettiva Il Cimitero della Memoria; Arie per lo Scompiglio di Alfredo Pirri; Colours Passing Through Perceptions of Shadow and Light di Maurizio Nannucci.

 

Il Progetto Dello Scompiglio ideato e diretto da Cecilia Bertoni, prende vita nella omonima Tenuta, situata alle porte di Lucca, sulle colline di Vorno; una realtà in cui le attività legate alle arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni e il dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico contribuiscono a una ricerca di cultura. Ogni scelta relativa al Progetto è perciò valutata in relazione alla propria sostenibilità ambientale, attraverso forme di interazione e di responsabilità. All’interno della Tenuta Dello Scompiglio, accanto all’Azienda Agricola e alla Cucina Dello Scompiglio, opera l’omonima Associazione Culturale. L’Associazione dal 2007 crea, produce e ospita spettacoli, concerti, mostre, installazioni; realizza residenze di artisti, laboratori, corsi e workshop; organizza e propone itinerari performatici all’aperto, visite guidate, lezioni Metodo Feldenkrais®; gestisce lo Spazio Performatico ed Espositivo (SPE). Una particolare attenzione è dedicata infine alle attività culturali per bambini e ragazzi, con rassegne teatrali, laboratori e campi estivi.

 

Informazioni complete e aggiornamenti su programmi e orari www.delloscompiglio.org

La performance è adatta a un pubblico adulto e ha una capacità massima di 25 spettatori. È consigliata la prenotazione.

Biglietti: Adulti € 12,00 | Ridotto bambini 3-12 anni, over 65, studenti universitari € 7,00

Biglietteria dello SPE dal giovedì alla domenica dalle ore 14.00 | tel. 0583971125 | biglietteria@delloscompiglio.org

Associazione Culturale Dello Scompiglio Via di Vorno, 67 – Vorno (LU) | tel. 0583971475 | 338 7884145 | info.ac@delloscompiglio.org

 

 

Foto di Fabio Artese

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