Mutui più leggeri con il taglio del tasso di sconto della BCE?

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logo BCEIl board della Bce mantiene le promesse e prosegue su una politica monetaria molto accomodante, con il taglio del tasso di sconto di un altro 0,10%. Chi pensava che ormai si fosse giunti al punto più basso con il precedente 0,25% ha quindi dovuto ricredersi. Ma quali saranno gli scenari sui mutui? Ci sarà un reale sconto per tutti i mutui a tasso variabile (sia quelli in corso che quelli che verranno accesi nell’immediato futuro) ed anche per i mutui a tasso fisso in pectore? Purtroppo l’equazione che vorrebbe un immediato abbassamento dei tassi dei mutui non è così immediata.

Per prima cosa bisogna distinguere tra i mutui a tasso variabile indicizzati al tasso Bce da tutti gli altri tipi di mutui: solo i primi, infatti, ne trarranno un immediato beneficio, compensando in parte il maggior spread che viene di prassi applicato dalle banche. Per tutti gli altri mutui , tra i quali i mutui inpdap , bisognerà invece ancora una volta vedere il comportamento degli istituti di credito, anche se giunge forse ancora più positiva la scelta di rendere negativo il tasso di deposito delle banche (ovvero la remunerazione che si attendono depositando il denaro presso la banca centrale). In quest’ottica gli istituti di credito dovranno tornare a far circolare il denaro, eliminando i “problemi” legati alla scarsa liquidità, e rialimentando proprio il credito, che potrebbe tornare uno degli impieghi principali a riguardo.

La scelta della Banca centrale europea dovrebbe comunque portare ad una riduzione dei tassi di tutti i mutui variabili (sempre tenendo ben presenti le varie epoche di revisione), ed anche del tasso sottostante i mutui a tasso fisso, grazie ad un abbassamento, anche se probabilmente modesto, dell’euribor e dell’Irs. Ma, come già accennato, non è detto che i nuovi mutuatari ne trarranno un grande beneficio, dato che il tasso “finito” dei mutui è dato dal ‘tasso di indicizzazione’ più lo spread, e proprio su quest’ultimo le banche si sono dimostrate abbastanza avare sul piano delle riduzioni. Solo qualche istituto di credito da inizio anno aveva intrapreso la strada di un ritocco verso il basso degli spread, ma la scelta della Bce di portare in negativo i tassi sui depositi, potrebbe spingere una parte delle banche a frenare questo tipo di approccio, di fatto approfittando dell’abbassamento dei tassi, potendo ampliare la propria quota di guadagno.

Un’ipotesi che comunque dovrebbe trovare una complicata applicazione, sempre che la Bce mantenga anche la promessa di monitorare il comportamento delle banche. Perciò, soprattutto chi si sta guardando intorno per fare un’ispezione sulle condizioni di mercato, dovrebbe attendere la fine dell’estate, sia perché il quadro dovrebbe essere più chiaro a livello generale, e sia perché, normalmente, è proprio l’inizio dell’autunno il periodo più favorevole per trovare delle promozioni e degli sconti.

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