Moby Ducks: le papere di plastica disperse per gli oceani

La notizia in sé non è delle più recenti, ma è recentemente tornata alla ribalta per via del ritrovamento di una paperella di plastica nella pancia di una balena spiaggiata in Australia.

Nel 1992 un cargo partito da Hong Kong e diretto a Tacoma negli Stati Uniti, si imbatte in una tempesta e perde tre containers che finiscono in mare aperto e, rompendosi a contatto con l’acqua, liberano quasi 30 mila animaletti di plastica. Da allora le Friendly Floatees (quei comunissimi giochi di plastica che hanno da sempre accompagnato i bagnetti dei bambini)  vagabondano per il globo seguendo le correnti marine.

10.000 esemplari hanno costeggiato l’Alaska, rimanendo per un po’ a girovagare tra le correnti circolari del Nord Pacifico e arrivando, nel 1995, allo stretto di Bering.

Lì sono rimasti intrappolati dalle acque ghiacciate fino a che non sono riusciti a superare il Polo, circumnavigato la Groenlandia e sono quindi arrivati (nel 2003) in parte sulla costa est degli Stati Uniti e in parte sulle coste inglesi.

Gli altri 19.000 animaletti fuoriusciti dal container si sono, invece, mossi verso sud arrivando in Australia o – una volta cambiata la loro rotta – in sud America e oggi si trovano “disperse” nell’oceano Artico, nel Pacifico e nell’Atlantico.

L’azienda di giocattoli produttrice ha messo una taglia di cento dollari per chi riconsegna una paperella originale, ma in rete sono quotate dieci volte tanto. Per non parlare dei libri che ci hanno scritto sopra.


Fonte: alfatown

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