Mercato del lavoro: apertura al digitale, requisiti ricercati e approccio manageriale

Vanno in pensione i voucher, ma schizzano alle stelle i contratti di lavoro: questa prima metà del 2017 ha infatti registrato un clamoroso balzo in avanti del mercato occupazionale, soprattutto per merito dei contratti a tempo determinato, che hanno collezionato un incremento pari a +428.000 unità. Meno eclatante, invece, la crescita delle altre tipologie di contratto: nonostante un calo abbastanza vistoso, dovuto ai tempi che cambiano, i contratti di lavoro a tempo indeterminato hanno comunque visto una crescita pari a +21.000 unità, mentre i contratti di apprendistato sono cresciuti di 48.000 unità. Questo è quanto emerso dalle indagini Inps.

Mercato del lavoro: il traino del settore digitale

Una caratteristica portante di questo mercato del lavoro 2.0 è il successo delle professioni digitali e specializzate in tal senso: non è un caso che il settore delle telecomunicazioni sia il comparto che ha registrato nel 2017 i maggiori progressi. Attualmente, infatti, sono circa 85.000 le posizioni aperte per gli specialisti in questo ambito. Il comparto delle telecomunicazioni, dunque, cresce sia in percentuale che in valore, portando ad un giro d’affari pari a circa 66 milioni di euro con un incremento del +1,8% nel 2016. Per quanto concerne il 2017, per tracciare i dati finali si attende dicembre: ad ogni modo, le previsioni parlano di un ulteriore incremento che dovrebbe portare ad una crescita del +2,3%. Spostando più in là il mirino, nel 2019 il valore dovrebbe raggiungere circa 74 milioni di euro.

Mercato del lavoro 2.0: quali requisiti richiede?

Quali sono i requisiti che i professionisti devono possedere per entrare con successo nell’odierno mercato del lavoro? Secondo la Phoenix University, le competenze relative al digitale sono ovviamente al primo posto (primary skills), ma anche le competenze relative alla gestione dei rapporti sociali sono importantissime, così come il pensiero creativo e la cultura trasversale, ovvero la capacità di adattamento a più contesti. Bisogna poi saper affrontare le sfide quotidiane professionali, che aumentano e che portano livelli di stress maggiori; sul blog di Jobrapido si possono trovare ottimi consigli in merito ai temi più disparati , dai trucchi per affrontare il primo giorno di lavoro a come gestire lo stress sul luogo di lavoro.

Conflitto creativo: oggi è accettato dai manager?

Meno adesione alle decisioni del direttivo, maggiore indipendenza e voglia di mettere in discussione le suddette: è il conflitto creativo, ovvero una delle doti oggi più apprezzate dai manager, che preferiscono interfacciarsi con dipendenti in grado di generare valore fornendo delle idee alternative e non si riducono a meri esecutori. Alla luce di questa considerazione è interessante scoprire quali categorie di manager esistono oggi.  Come si evince da questo interessante articolo del Corriere abbiamo i conservatori, che rifuggono il conflitto creativo, e gli esploratori, che invece lo accolgono con positività. Infine, i costruttori: costoro accettano il conflitto creativo, ma solo se calato in una realtà aziendale pronta per accoglierlo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *