Manovra Monti, i pro e i contro. Intervista a Lucia Proto (IDV)

di Giusy Chiello

Finita l’era di Berlusconi è appena cominciato il lavoro del nuovo Capo dello Stato e dei suoi collaboratori per rimettere in piedi un paese che sembra ormai essere in ginocchio e con delle ferite difficili da sanare. Secondo il parere dei nuovi governanti le nuove scelte per sanare il debito pubblico sono dure ma nello stesso tempo eque, visto che per la prima volta verrà intaccato anche il reddito dei cosiddetti intoccabili. Tanti altri, invece, affermano che questo è solo un contentino per il popolo che pagherà cifre esorbitanti rispetto alle piccole somme che riguardano la casta. Ma chi è che ritiene che questo Governo stia sbagliando proprio come il precedente? Oltre alla Lega, che ha dichiarato dall’inizio il suo dissenso, anche l’IDV ha sempre affermato che questa manovra non è quella giusta per il bene dell’Italia, anche se Di Pietro ha sempre sostenuto che tutto sarebbe stato meglio del Governo Berlusconi. Per capire meglio quali potrebbero essere le imperfezioni della manovra Monti abbiamo intervistato Lucia Proto, esponente IDV Abruzzo.

 La manovra finanziaria prevede la diminuzione dei vitalizi dei parlamentari. Cosa ne pensa?

E’ giusto, anche perché i parlamentari, durante il loro mandato, non abbandonano di certo le proprie precedenti attività professionali o impiegatizie già soggette a contributi per la pensione; magari, per il compito sociale che assolvono si potrebbe concedere loro un congruo aumento di contributi figurativi come per il servizio militare.

 Le sembra giusto che quelli della legislatura attuale siano tutelati rispetto agli altri?

No, per lo stesso motivo, molti (Vedi Amato) oltre al vitalizio, percepiscono più pensioni per le altre varie attività e consulenze svolte.

 Secondo alcuni il ridimensionamento delle pensioni dei politici è solo un contentino per il popolo. Lei che ne dice?

Si, perché intanto il Governo non ha fatto la patrimoniale e sarebbe stato meglio che questi alti redditi complessivi dei parlamentari fossero stati tassati con la patrimoniale e con l’aliquota IRPEF più alta; il Governo avrebbe certamente fatto più cassa ed i loro redditi complessivi sarebbero stati più     trasparenti. Viceversa, i Governi hanno sempre evitato di aumentare l’Irpef sui redditi oltre i 70.000 euro all’anno che vengono percepiti da altre migliaia tra dirigenti di Stato e di vari Enti Pubblici e Privati (Banche, Assicurazioni, ecc. Vedi Profumo e Guarguaglini). Però, forse, queste cosiddette “abolizioni di vitalizi”, potrebbero addirittura aumentare le possibilità di corruzione e di ribaltoni vari, perché chi è abituato ad un certo “tenore” di vita non vi rinuncerà improvvisamente e penserà “molto” al proprio futuro. Ad ogni finanziaria si propone questo aumento fiscale per detti redditi; poi, improvvisamente, non se ne parla più motivandolo con uno scarso ricavo perché colpisce “pochi” redditi. Pensate se fosse stata applicata veramente ogni volta in cui se ne parlava quanto già sarebbe stato ottenuto!! Ai bassi redditi invece, le “torture“ fiscali vengono applicate in ogni finanziaria o altre occasioni. Comunque la situazione generale delle pensioni va rivista tutta in maniera equa e corretta anche perché mi sembra che siano scomparsi i benefici per i disoccupati (salario minimo).

 La posizione di IDV sulla manovra in generale qual’ è?

 L’IDV per ora, a causa della mancanza di EQUITA’, tanto dichiarata ma non applicata e visibile, è contraria ad accettare questa manovra. E’ una manovra “ragionieristica”, priva di qualsiasi investimento sulla cultura, la ricerca, l’occupazione. La grave crisi economica che stiamo vivendo è stata generata, oltre che da una crisi mondiale e dagli “sprechi e bugie” (TAV, Ponte sullo Stretto, G8, precarie ricostruzioni post-terremoto ecc.) che la hanno aggravata per l’Italia, anche dalla mancanza di meritocrazia e dall’abbandono della creatività in ogni campo, tant’è che tutti i nostri cervelli migliori hanno abbandonato l’Italia già da 20 anni e più, lasciando un enorme vuoto di professionalità e competenze che sono fondamentali per la rigenerazione di una democrazia. Anche questi cosiddetti governanti tecnici (ma di evidenti tendenze e amicizie politiche)  non hanno capito che la gente comune non ha più soldi per comprare; i prezzi stanno aumentando vertiginosamente, mentre gli stipendi fissi e le pensioni di quello che era il ceto medio, non hanno più capacità di acquisto. Tutti questi aumenti generalizzati su beni di largo consumo e di sopravvivenza porteranno soltanto ad un’inflazione e recessione economica per cui non ci sarà alcuna ripresa per il Paese e nel 2012 si presenteranno con una nuova manovra sempre più “lacrime e sangue”, salvando nuovamente l’immagine e la politica del berlusconismo. Le famiglie già risparmiano sul cibo, sulla salute, non possono permettersi di avere figli, e chi ne ha diventa anche povero. Come si può vivere bene così?L’IDV ha presentato moltissimi emendamenti a favore di riduzioni per lavoratori dipendenti, famiglie, pensionati, giovani e precari. Monti e i ministri hanno ascoltato soltanto una associazione di giovani “figli di papà” senza alcuna presenza femminile e di precari. Non sono state abolite le enormi spese militari, per comprare 131 cacciabombardieri, 4 sommergibili, e altro ancora, con un costo di 20 miliardi di euro. Neppure questa volta sono stati tassati gli enormi patrimoni e interessi commerciali del Vaticano neanche con somme minime di contributo per la crisi. L’aliquota di 1,5% per il rientro dei capitali scudati dall’estero è ridicola, la Germania e la Gran Bretagna hanno stipulato accordi con la Svizzera che prevedono una tassazione tra il 27% e il 48%. Si è calcolato che il capitale italiano detenuto nei paradisi fiscali sia di più di 10 miliardi di euro. Si vuole tagliare sulle pensioni da meno di 1.000 euro mentre non si opera in alcun modo sulle pensioni d’oro. L’IDV ha preparato una contro manovra per dimostrare che si possono ottenere risultati migliori agendo soprattutto contro l’evasione fiscale, i tagli sulle spese militari, l’accorpamento dei piccoli Comuni, la razionalizzazione delle spese, l’eliminazione delle Provincie, delle consulenze esterne, la valorizzazione delle competenze interne che lavorano già all’interno degli Enti pubblici. Oltre ad alcune misure fiscali che se applicate farebbero recuperare tutto il debito, come la riduzione della deducibilità per le banche, l’aumento dei canoni di cessione, l’applicazione dell’aliquota unica PREU pari al 15%, le rendite finanziarie al 20%, la sanatoria degli immigrati che rappresentano un’enorme parte di lavoratori italiani che potrebbero così mettersi in regola anche con le tasse.   Comunque l’IDV esaminerà caso per caso con attenzione e contro proposte e se gli altri Partiti  porranno la Fiducia credo che non sarà da noi votata.

 L’innalzamento dell’età pensionabile può essere una soluzione?

 Sono d’accordo con la contributiva ma non si può prendere tutto dai pensionati; non fanno che dire che ci dobbiamo allineare all’Europa ma solo per quanto riguarda le tasse sui poveracci; non sia mai che aumentino pensioni e stipendi a livelli europei. Inoltre sia il contributivo che l’innalzamento d’età, sono particolarmente DANNOSI per le DONNE, che per un motivo o l’altro (gravidanza, figli, famiglia, assistenza) cominciano a lavorare tardi, poco per i primi anni, magari con formule part-time che in Italia non vengono valorizzate. Queste  donne lavorano anche molto di più rispetto a chi lavora a tempo pieno, a bassi livelli retributivi e spesso lasciano il lavoro, non riuscendo così mai a raggiungere un livello di contributi minimo per andare in pensione. Come al solito, altri godranno dei loro contributi versati! Inoltre, questa manovra costringerà i lavoratori a rimanere anche da anziani, precludendo ancora di più le possibilità di lavoro per i giovani e mettendo ulteriormente in difficoltà le giovani famiglie che non hanno alcun servizio per l’assistenza all’infanzia e che vengono aiutate dai nonni che hanno un’età di 60 anni e più. Insomma, in Europa la situazione è del tutto diversa, si lavora più tempo ma con un’offerta di benessere collettivo pubblico, di welfare molto vasta e di tipo democratico. In Italia il welfare è troppo demandato a Enti sussidiari dello Stato che ricevono enormi contributi cui corrispondono  ridotte prestazioni e servizi; quindi non si aiutano tutti ma solo pochi e quasi sempre con meccanismi clientelari.

 In questa manovra nessuno ha parlato di quei lavoratori che hanno contributi di “Serie C” (i co.co.pro). Avranno mai la pensione?

Mi sto occupando di approfondire proprio la situazione lavorativa e del welfare di questa parte di lavoratrici e lavoratori, insieme anche ai lavoratori libri professionisti “falsi autonomi”, e cioè tutti quelli che vengono costretti dagli studi professionali e dalle società private ad aprire la Partita Iva, per essere retribuiti, pur essendo nella realtà dei lavoratori dipendenti e rinunciando così completamente a tutti i benefici del lavoro dipendente: malattia, ferie, contributi, permessi, flessibilità dell’orario di lavoro. Il datore di lavoro trae giovamento da questa situazione, infatti nel caso delle Partite Iva non ha nessun onere contributivo verso il lavoratore e nessun obbligo di rispettare i contratti collettivi nazionali; e lo Stato attraverso le finte Partite Iva, esclude una gran fetta d lavoratori dai propri servizi, affidandoli alle Casse private. Il precariato deve finire e le aziende devono assumere a tempo indeterminato poiché il sistema attuale è uno sfruttamento delle professionalità non permettendo ai giovani neanche di usufruire di una pensione futura. Penso, altresì, che bisognerebbe attuare un consistente sgravio fiscale per i giovani professionisti veri autonomi, la riduzione della Partita Iva al 2-4%, far si che lo Stato paghi ai giovani lavoratori i contributi minimi figurativi, come già fa per i militari di leva (almeno per 5 anni del Corso di Laurea, evitando gli attuali onerosi riscatti). Occorre dare la possibilità di poter avere una polizza assicurativa professionale gratuita, avere l’assistenza sanitaria  appena si apre la Partita Iva, insieme a quella prevista dalle varie Casse di Previdenza; far si che questi lavoratori paghino il contributo per la previdenza e la ritenuta d’acconto solo quando riescano a recuperare almeno 10.000 euro all’anno. Credo inoltre che sia fondamentale aiutare i giovani datori di lavoro e le imprese femminili, dando incentivi e controllando come vengono successivamente impiegati i capitali erogati. Bisognerebbe legiferare appropriatamente in campo fiscale con i cumuli diversificati e una tassazione separata per far emergere il lavoro a nero e combattere la consuetudine a subappaltare, ad affidare consulenze esterne, bisognerebbe obbligare le imprese e le società ad avere lavoratori competenti e tecnici anche per alzare il livello produttivo. In Italia, negli ultimi 60 anni, la legislazione ha favorito soprattutto il terziario, le amministrazioni, l’attività impiegatizia, trascurando completamente le competenze tecniche specifiche interne delle società e degli enti, trascurando la natura, l’agricoltura, la biologia, la ricerca, i valori storico-artistici di cui il nostro territorio è ricchissimo. E’ necessario ripartire da questi, dai valori intrinseci del nostro Paese, la cui gestione professionale darebbe moltissimo lavoro, ed è necessario ripartire dalla formazione culturale dei lavoratori, dalla valorizzazione delle competenze professionali (non solo con corsi che servono solo a gratificare  il soliti amici) per metterci di nuovo in gioco, creando così nuovi sistemi economici.

2 thoughts on “Manovra Monti, i pro e i contro. Intervista a Lucia Proto (IDV)

  1. pensione per i co.co.pro? siiiii, domani! Intervista molto interessante, soprattutto per il riferimento ai liberi professionisti “falsi autonomi”, perchè si tratta di un fenomeno in spaventosa crescita di cui si parla ancora poco eper sconfiggere il quale ancora non si è fatto nulla

  2. Sempre peggio l’Italia.
    L’Italia non funziona perche l’Italiani ha una mentalita di ladri, di fregari il prossimo per pottere comprarsi la villa a cortina e la ferrari.

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