LETTERA APERTA AI DITTATORI, SPECIE A QUELLI DELL’ULTIMA ORA… ILLUSI PADRONI DEL MONDO

Trascorrono i giorni, le settimane, i mesi e intanto voi “cocciuti” e irremovibili despoti che vi credete i padroni del mondo, e quindi della vita altrui, continuate a seminare morte e devastazione in ogni dove. Il vostro agire, non è soltanto un atto di gravissima irresponsabilità, ma anche l’espressione della più deplorevole vostra persona (si noti la “p” minuscola) e, per quanto abbiate consolidate basi di istruzione e cultura, che per il vero sarebbero anche in parte discutibili, perseguite quel mero materialismo accompagnato dall’irrefrenabile egomania e delirio di  onnipotenza che non si confà con i rigorosi principi dell’esistenza umana. Nel contempo esperti di politiche sociali e comportamentali (opinionisti compresi) si stanno scervellando per “dare un senso” alla vostra irrazionalità, ma a quanto pare non riescono a venirne a capo… È noto che il labirinto della psiche umana, specie la vostra, è quanto mai insondabile e a nulla servirebbe “scomodare” esperti psicanalisti come il nobile Sigmund Freud (1956-1939) che, se fosse in vita, probabilmente riterrebbe indegno ospitarvi sul suo lettino per una… impossibile psicanalisi. Se invece volessimo chiamare in causa l’Ente Supremo, al di là del vostro credo, una volta al Suo cospetto è bene che non solo dovreste recitare ripetutamente il “mea culpa”, ma soprattutto vergognarvi per aver infierito sui vostri simili, ovvero i vostri fratelli. Se quanto sto affermando rasenta la retorica, ma i fatti sono fatti, sappiate che la fine della vostra esistenza sarà la meno nobile di ogni altra… L’aver infierito e continuare ad infierire su milioni di persone ha appagato ed appaga il vostro Ego, ma nello stesso tempo vi colloca in quel giro dantesco individuabile nel 7° cerchio, dove sono collocate le persone peggiori tanto che, se oggi Dante fosse al mondo, vi caccerebbe più in basso. E se pur questo è letto come un fantasioso viaggio del sommo Dante, alla resa dei conti probabilmente tale fantasia potrebbe concretizzarsi e a nulla servirà il vostro eventuale pentimento… Chi scrive non è non vuole essere un censore tout court, ma essendo come molti testimone delle vostre nefandezze ormai quotidiane, specie se lesive alla dignità delle persone, ne assorbe suo malgrado tutti gli effetti, ben conscio di non riuscire a scalfire la vostra contorta personalità. Vi rammento inoltre che anche voi come tutti siete nati nello stesso modo e all’origine per lo stesso volere, ma purtroppo siete cresciuti “modificando” il contesto della Genesi; una inappropriatezza che stiamo pagando un po’ tutti, in particolar modo determinate popolazioni. Anche voi, cari despoti (presenti in tutti i Continenti), siete figli della  Storia, anche voi siete eredi del diritto-dovere di esistere; ma voi e soltanto voi, non siete degni di rappresentare il Genere Umano come nobilmente è stato creato. Per tale mia constatazione, per certi versi forse anche un po’ arbitraria, Dio non me ne voglia perché peccatore sono io, come peccatori lo siamo tutti; ma Egli non può che accogliere la mia obiettività innegabilmente condivisa dai più. Or dunque, rivolgendomi con questa mia a voi despoti contemporanei, come altri del passato, c’è da sperare che il resto dell’Umanità (minor peccatrice) strada facendo non abbia ad incontravi in quel 7° cerchio del Girone dantesco perché, in tal caso, equivarrebbe a perire immeritatamente con voi. Ma vorrei ancora aggiungere che in decenni caratterizzati dalla grande incidenza del dibattito sui problemi della vita e sul rispetto della stessa, con il contributo del premio nobel per la Pace Albert Schweitzer (1875-1965) si è venuta a formare una concezione etica che richiama la nostra (ma soprattutto la vostra) responsabilità per la vita dai rapporti interpersonali all’atteggiamento nei confronti del mondo e della natura.

Il principio etico del filosofo alsaziano si può correlare allo sviluppo storico e spirituale del nostro tempo in quanto ne rispecchia le tendenze, le speranze, le angosce. Se l’etica vuole essere vera dovrà definirsi dal concetto basilare che è proprio il “rispetto per la vita”; un’affermazione che obbliga tutti, ma voi in particolar modo ad occuparvi e farvi carico del destino degli esseri umani. Anche a lei, signor Putin, indegno esponente dell’ultima ora, prima di addormentarsi ogni sera suggerirei di leggere qualche pagina di illuminati filosofi che della vita hanno fatto una nostra guida, in particolare il dott. Schweitzer il quale già a suo tempo sentenziava che la guerra ha ucciso milioni di uomini, e inflitto sofferenze a milioni di innocenti. Per quale ragione? E per di più ancora oggi? Non c’è rimedio che il rispetto per la vita, e che ad esso dobbiamo arrivare, che lei e i suoi “simili” lo vogliate o no…! Diversamente mi viene da concludere ramentando che un tempo si diceva: «Dio salvi il Re», oggi è più consono dire: «Dio salvi e protegga i vostri umiliati». Pur non alludendo ad alcun particolare augurio, ben si inserisce in questa mia una saggia citazione dello storico Tacito (55-117) il quale sosteneva: «Honesta mors turpi vita potior», ossia, una morte onorevole è migliore di una vita vergognosa (la vostra).

Ernesto Bodini

(giornalista e opinionista: in vita e per la vita)

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