Lettera a Gianfranco Fini

Tempo fa scrissi una riflessione su Gianfranco Fini, lodando in particolare il suo alto profilo politico. I recenti avvenimenti che l’hanno riguardato, dunque, non mi sono certo passati inosservati: comincio a  ricredermi sul fatto che possieda alcune delle doti che gli avevo attribuito – quali la lungimiranza, il non essersi fatto contagiare dalla “mediaticizzazione” della politica e il saper adempiere correttamente al suo mandato di Presidente della Camera – però continuo a pensare che tra tanti “politicini” lui resti uno dei pochi politici veri.

Ecco, se fossi una sua amica e dovessi scrivergli una lettera (sì proprio una lettera di carta, non un’e-mail), credo proprio che userei queste parole:

Caro Gianfranco,

finalmente ti sei deciso ad uscire dall’ombra di Berlusconi!

Per una questione di coerenza, però, ora dovresti lasciare la Presidenza della Camera perché su questo ha ragione persino Schifani: chi riveste una simile carica istituzionale non può fare politica; deve scegliere.

E poi, dai, molla questo Governo: è inutile dichiararsi leali ad una realtà nella quale non ci si riconosce più.

Piuttosto,  lo sai, vero, che questa tua mossa è un suicidio politico, perché nel Pdl saranno in pochi a seguirti e pochi pure gli elettori che ti voteranno alle prossime elezioni?

Tra l’altro, fossi in te, mi preoccuperei del fatto che il Pd ti faccia gli occhi dolci … Sei o non sei ancora un uomo di destra?!

Per quel che può bastare, hai tutta la mia solidarietà, comunque.

Un caro saluto

Marcella

P.S. Dimenticavo: se il Governo dovesse cadere a causa tua, non preoccuparti: non ti serberò di certo rancore!

Io e Fini, però, non siamo amici per cui la mia rinnovata – seppur ridimensionata – attestazione di stima resterà un fatto mio e vostro.

Marcella Onnis

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