Le tenniste che hanno cambiato la storia

1984: Martina Navratilova returns the ball during a Wimbledon match against Peanut Louie. Mandatory Credit: Steve Powell /Allsport

Le tenniste che hanno cambiato la storia

Con l’Open di Francia al via, ritornano anche le graduatorie e le speculazioni su chi ne uscirà vincitore tra i grandi del tennis mondiale. I bookmaker ancora non si sono decisi se sarà Nadal o Djokovic a vincere l’ambito premio al Roland Garros, ma quello che è certo è che sui siti per il tennis, gli scommettitori stanno già puntando sui loro favoriti.

Quella che proponiamo in questo articolo è però una classifica leggermente diversa, che non si basa sui punti del tabellone ma sull’importanza storica che le protagoniste del tennis al femminile hanno avuto, specialmente se pensiamo ai temi dell’emancipazione e dell’inclusione. Vediamola insieme!

Billie Jean King

Non si può che cominciare dalla tennista statunitense, la cui importanza è oggettiva sia dentro che fuori dal campo. BJK oltre alle tante vittorie nel 1973 fonda la WTA, la Woman Tennis Association per richiedere una parità di trattamento con gli uomini per i premi dei tornei.

Nello stesso anno affronta e batte Bobby Riggs, ex numero 1 al mondo tra gli uomini che all’età di 52 si era detto di poter battere la trentenne King senza problemi. Risultato finale: 6-3 6-2 6-2 per Billie Jean. Quella partita è anche diventata il tema di un film di successo del 2017 chiamato La Battaglia Dei Sessi.

Martina Navratilova
Altro nome indimenticabile per la storia del tennis, sia per i risultati sul campo che per la sua vita personale. La tennista ceca naturalizzata statunitense nel 1981 fu la prima atleta di successo a fare apertamente coming out dichiarando la sua omosessualità. La sua dichiarazione non fu indolore tanto che successivamente Martina Navratilova dichiarò di aver perso un contratto di sponsorizzazione da un milione di dollari ma ha pure affermato di non essersi mai pentita di quella scelta che ha precorso i tempi.

Le sorelle Williams
Se anche non amate il tennis, probabilmente saprete tutto sulle sorelle Williams, Serena e Venus, dopo aver visto il film con protagonista Will Smith Una Famiglia Vincente – King Richard.

Partiamo dai risultati sportivi: oltre 120 tornei vinti in singolare, 4 di doppio vinti assieme, 300 settimane in testa alle classifiche e nel 2022 le prime due posizioni nel ranking. Entrambe sono nel novero ristretto delle tenniste che hanno vinto più titoli di sempre nella storia del tennis.

Ma il loro è stato anche un encomiabile percorso per andare oltre i pregiudizi ancora presenti nel mondo del tennis ed un riscatto sociale che ha dato speranza a milioni di giovani donne in tutto il mondo. Diventare tra le più grandi tenniste di sempre partendo da Compton, una cittadina che ai tempi della loro infanzia era la città simbolo della criminalità e delle gang negli USA, è una storia meravigliosa che non può non emozionare.

Abbiamo scelto questi quattro nomi, esempi di grandi tenniste sul campo e grandi donne all’esterno. Ma meritano una menzione anche Gladys Heldman, precorritrice del tennis professionistico femminile e poi grande sostenitrice come editrice nelle battaglie di Billi Jean King.

C’è poi Li Na, la tennista cinese che ha reso molto popolare nella sua nazione questa disciplina. Citiamo infine Naomi Osaka che ha deciso di appoggiare in modo netto e manifesto la protesta del movimento Black Lives Matter con forme di protesta anche sul campo di gioco.

Sul fronte dei risultati sportivi non si può non citare la tedesca Steffi Graf che può fregiarsi di un risultato difficilmente ripetibile: nel 1988 infatti vince i 4 tornei del Grande Slam e le Olimpiadi di Seul ovvero il Golden Slam. Impresa mai riuscita a nessuna prima di lei e dopo di lei.

Tra il 1960 ed il 1975 invece l’australiana Margareth Smith Court vinse la bellezza di 62 titoli del Grande Slam tra singoli, doppi e doppi misti. Chris Evert invece fu la grandissima rivale (ma anche amica e compagna di doppio) di Martina Navratilova a cavallo tra gli anni ’70 ed ’80 e fu anche la prima donna ad usare il rovescio. E’ stata la numero 1 al mondo per la bellezza di 260 settimane.

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