Le Autorità Egiziane contro la Global March: arresti e rimpatri di 200 attivisti soprattutto europei

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Le autorità egiziane contro la Global March To Gaza, con centinaia di attivisti e attiviste da tutto il mondo all’aeroporto internazionale de Il Cairo.

Chiunque arrivi dall’estero – in particolare l’Europa – viene fermato, interrogato e spesso rimpatriato.

Sono ancora in corso interrogatori e fermi: nonostante gli organizzatori fossero in contatto con la diplomazia egiziana, Il Cairo ha mobilitato esercito e polizia per bloccare attiviste-i. A molti sequestrati passaporti e telefoni, si trovano da ore bloccati all’aeroporto. Diverse persone sono già state rimpatriate in Italia. Altre sono state deportate in Turchia e poi da lì rimpatriate in direzione degli scali italiani.

Il tutto mentre convogli di civili e migliaia di persone da tutto il mondo (7mila secondo le ultime stime) stanno cercando di raggiungere l’Egitto per marciare insieme verso il valico di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza, per rompere via terra l’assedio imposto dalla politica genocidiaria di Israele e portare aiuti umanitari alla popolazione civile ridotta alla fame dalle forze di occupazione israeliane.

Dentro Gaza infatti il genocidio continua: 130 morti in 24 ore, decine dei quali vicino ai Cosiddetti centri di distribuzione, la trappola di Usa e Israele, che…distribuiscono solo proiettili e attacchi dai droni alle migliaia di persone in cerca di qualcosa da mangiare per non morire d’inedia.

Il bilancio ufficiale delle vittime da ottobre 2024 ha così superato quota 55.000. Numeri parziali, però, visto che nel nord devastato della Striscia, dove Tel Aviv colpisce qualunque cosa e qualsiasi persona, è in vigore un blocco militare delle comunicazioni, con pochissimi aggiornamenti che arrivano all’esterno via telefono o internet.

Il servizio proviene da Radio Onda d’Urto

👉Su Radio Onda d’Urto Antonietta Chiodo, portavoce italiana della Global March to Gaza. 



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